Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2019
Durata:45 min.
Etichetta:Napalm Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. SVEABLOTET
  2. HERVORS ARV
  3. SLAGET VID BRÅVALLA
  4. ETT SISTA FARVÄL
  5. SPJUTBÄDDEN
  6. TVENNE DRÖMMAR
  7. KRAKES SISTA STRID
  8. DÖDSKVÄDET

Line up

  • Erik Grawsiö: drums, vocals, bass
  • Markus Andé: guitars
  • Jacob Hallegren: drums

Voto medio utenti

Preparate i boccali di birra e idromele, sedetevi attorno ad un tavolo e celebrate il ritorno dei vichinghi svedesi Manegarm.
La band scandinava ha perso un membro della formazione prima della realizzazione di questo nuovo lavoro, ma non ha scalfito di un grammo la formula, il pathos e la grinta dei nostri.
Io fui conquistato personalmente quando li vidi al Fosch Fest, la band sapeva narrare racconti epici con un trasporto e un’anima che molti presunti gruppi “vichinghi” pagherebbero per avere.
Il disco si apre con il brano “Sveablotet”, apertura con chitarroni e blast beats sul quale si staglia uno screaming e prende corpo la marcia sostenuta con aperture melodiche di violino e chitarra.
Il brano è cadenzato con sfuriate in blast beats; lo screaming é possente e vigoroso, rabbia, epicità a piene mani dalle melodie di chitarra, ti sembra di stare su un campo di battaglia con lo spadone sguainato.
All’interno c’è anche una parte cadenzata con voce pulita e arpeggi pieni di pathos prima della sfuriata, ma che riprende quota con gli strumenti elettrici in una conclusione epica e drammatica.
Con “Hervors arv”, la band si lancia in un brano velocissimo con batteria a elicottero, quasi power ma aggressiva e sorretta da riffing serratissimi e dualismo growl/ voce pulita.
Brano ad alta gradazione epica, con un chorus cadenzato e grandi melodie, ma le chitarre ruggiscono poderose non lasciando spazio a certe deviazioni “happy”; stiamo parlando di viking qui (vero Amon Amarth?), grande lavoro di cesello tra violino e chitarre che costruiscono melodie di stampo epico.
Ett sista farval”, é un’elegia drammatica piena di pathos e malinconia; un brano sorretto da cori, introdotto da una voce femminile che lascia spazio ad un cantato maschile pulito e intriso di drammaticità e orgoglio.
Grande brano ricco di melodia, le chitarre sorreggono il tutto con riffing di alta scuola swedish intrisa nel viking metal con un inserimento growl ma che si stempera nel chorus aperto, pulito e melodico.
Krakes sista strid”, é il brano più lungo del disco; cavalcata metal ad alto tasso epico con il violino che fa l’architrave melodico e riffing di scuola heavy.
Impossibile non battere il piede a tempo; la voce é pulita anche se sporcata come in tutto il full; a dare manforte ci sono i cori in scream e la melodia é dosata a dovere; all’interno un mid tempo con arpeggi e violino che catturano pathos nella dimensione guerresca con aperture elettriche cariche di fierezza e orgoglio.
Dodskvadet”, é la degna conclusione di un disco stupendo; ballata acustica dall’animo folk e drammatico sorretto da voce pulita, violino e chitarre acustiche; i cori fanno venire i brividi per intensità e trasporto.
Un album sinceramente stupendo, pur avendo avuto una defezione i nostri hanno saputo cogliere l’attimo e confezionare un disco intenso, carico di fierezza, aggressività e melodia.
Da non perdere e soprattutto gustarsi nelle giornate piovose, credetemi, vi risolleverà l’animo; grandi Manegarm!
Recensione a cura di Matteo Mapelli

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.