So perfettamente cos’avete pensato voi tutti aprendo questa recensione…”Ch’è stammerda di copertina?” e vi capisco, è stata anche la mia prima reazione vedendola, ma se non siete grafici andate a lamentarvi con quelli della Rockshots records.
“Killing Demons”, debutto di questi simpatici americani
Black Sabbath, si apre con “
Symphony Of The Universe”. Ok, volevo dire “
Stikeforce”, ma il secondo riff è veramente quello scritto da
Mr.Tony Iommi nel lontano 1975…
Se si passa sopra a questo plagio (cosa personalmente ardua) “
Strikeforce” una bella canzone, un bel biglietto da visita, considerando che è un debutto.
Segue poi un’altra canzone,
“Cyber Spy” che me ne ricorda un’altra, non mi ricordo esattamente quale (se lo sapete perfavore scrivetelo nei commenti), ma è terribilmente simile a qualcosa che sta sopra all’ultimo (bellissimo) disco degli eterni
Judas Priest.
Come terza traccia troviamo la noiosissima e ripetitiva “
Death Mill”, che parte come ballata, a mezzo si fa pesante (a mo’ di “
Beyond The Realms Of Death”, ma con un suono moderno). Di base non è una canzone brutta, ma diciamo solo che se fosse durata 3 minuti invece di 7 sarebbe stato molto meglio.
Arriviamo alla title track, che ha un riff veramente simile a quello della precedente “
Black Heart”, però nel complesso più fantasiosa e meno trapana-coglioni.
‘Sta voce, dannazione sta voce insopportabile alla Rob
Halford dei poveri. Insopportabile dopo due canzoni, veramente. Ma visto che è come dice Thanos, “Ineluttabile”, procediamo sconsolati nella traklist con uno dei (sorprendentemente) migliori pezzi di questo “
Killing Demons”, “
The Dream That Stood Aline”, bei assoli, bella intro psichedelica, qui la voce non è trapana-coglioni come nelle altre canzoni, è varia ma compatta.
Ho mai detto
Judas Priest? “
Killing Demons” si chiude con una cover dell’iper-classico “
Metal God”, da “British Steel” (1980).
Nient’altro, giudicatela voi.
Consiglio questo album? Beh, nel complesso non è bruttissimo, ma a mio avviso veramente carente d’idee. Se siete amanti delle sonorità classiche passerete 40 minuti in allegria.
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