"
Rignir" segna il ritorno dei norvegesi Helheim ed ancora una volta -anche al decimo album di una ormai lunghissima carriera- non possiamo che sottoscrivere le parole sagge spese dal nostro Beppe "Dopecity" Caldarone in sede di recensione del precedente "
landawarijaR":
"
La considerazione più importante che posso fare è che quando scendono in campo i maestri, a prescindere dal genere, non ce n'è per nessuno".
Niente di più vero: questi signori dal 1992 sono tra gli interpreti più autentici di quel genere di metal etichettato come "viking" non per il tipo di suono quanto piuttosto per le tematiche affrontate in sede di songwriting.
Per oltre due decenni gli
Helheim hanno espresso l'orgoglio e la fierezza delle proprie radici norrene attraverso la loro musica, partendo dal seminale e distruttivo "
Jormundgandr", in cui la componente furiosa del black metal dominava, sino agli ultimi lavori che incorporavano elementi più folk e prog.
Oggi
V'gandr e
H'grimnir decidono di spostare ancora i confini della loro proposta e, pur mantenendo alcuni punti di contatto con il black (ascoltare le partiture di chitarra nel brano "
Kaldr" o in "
Ísuð"), sviluppano ed ampliano l'utilizzo di voci pulite, atmosfere più rarefatte come nelle prime opere degli Ulver e lunghe trame di chitarra dal sapore ottantiano.
Ovviamente rimangno ben presenti i mid-tempos tanto cari a Quorthon ed ai suoi Bathory, grazie anche al lavoro solido e caratteristico di
Hrymir alla batteria, che porta avanti l'utilizzo di percussioni orchestrali già presenti nelle passate release.
"
Rignir" significa "pioggia" e la stessa band ha spiegato come questa volta non siano le tematiche più care alla tradizione norrena la trave portante del songwriting, quanto piuttosto il clima.
"
Questa volta siamo stati molto ispirati dal clima locale di Bergen. Le stagioni autunnali e invernali possono richiamare dentro di sé i sentimenti più oscuri, e questo terreno è il fertilizzante perfetto per fare germogliare i semi delle nostre liriche. Esplorando l'oscurità della natura come qualcosa che può essere visto o percepito, è facile immaginarla come una tela dove disegnare parole che esprimano solennità ed alienazione."
Ogni traccia è dedicata ad un fenomeno atmosferico e la musica degli
Helheim -ora feroce e spietata, ora malinconica e sognante, trascinata dalla prova vocale dei due vocalist- è in grado di tratteggiarlo meravigliosamente.
Ascoltare "
Vindarblástr", "
Snjóva" o "
Vetrarmegin" è essere catapultati nella natura selvaggia del profondo nord ove gelo, vento e neve regnano incontrastati e dove il rispetto per la maestà degli elementi deve essere assoluto.
Questo è il vero viking metal, non accettate il ciarpame infestante che circola, ascoltate questi signori del metallo e la differenza vi sarà subito chiara.
Helheim - "
Rignir" (full album)
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?