Ah, che soddisfazione … “
I nostri fantasmi” dimostra (soprattutto agli esterofili incalliti …) che cantare in italiano non compromette in nessun modo l’efficacia dell’
hard-rock e che si può scegliere di unire le due cose in maniera schietta e diretta, senza per questo incorrere in fastidiose banalità.
Una conferma, in realtà, dacché gli
EX avevano già in passato (ottimo anche il precedente “
Cemento armato”) dato prova di saper coniugare, con innata perizia e vocazione, composizioni coinvolgenti e testi incisivi, sfruttando una maturità espressiva a cui contribuisce fattivamente un percorso artistico da autentici veterani della scena.
Musica vigorosa e potente, affiancata a parole che non lesinano critiche alla società sfruttando l’arma dell’immediatezza e dell’ironia, compongono un magmatico crogiolo di pulsante
hard n’heavy "classico", da cui emergono, innanzi tutto, la voce calda e vibrante di
Roberto Mancini e la sei corde di
Stefano Pisani, dispensatore di sapienza chitarristica fin dai tempi dei gloriosi Spitfire.
Con il valido contributo di una solida sezione ritmica costituita da
Gabriele Agostinelli e della
new entry Yari Borin, i veronesi fanno sembrare “facile” un’operazione invece piuttosto complessa … apparire contemporaneamente credibili, comprensibili e divertenti, inducendo l’astante anche a qualche riflessione, magari sullo stallo creativo che affligge il nostro genere musicale preferito (“
La sconfitta del 2000”), sulle difficoltà di accettare le tante contraddizioni del vivere contemporaneo (“
L’ambiguità”) o sui fallimenti delle utopie (“
California”, con tanto di citazione a “
Sognando la California” dei Dik Dik, trascrizione di “
California dreamin’” dei The Mamas and Papas), il tutto mentre viene travolto da imperiosi fiotti di salutare adrenalina.
Non mancano scosse
punkeggianti (“
Vieni a vedere”), manifestazioni di “doloroso” umorismo (“
La mia donna odia Il rocchenroll“) e
groove imponenti (“
No panic” e la
rollistica “
Un nuovo giorno”), ma se cercate i veri “manifesti” dell’albo, credo li troverete in “
Ora”, “
Idee uniche”, “
Santi e delinquenti“ e nella
ballad “
Cicatrice”, esempi concreti di come si possa produrre belle canzoni di “
rock duro in italiano”, scrivendole e interpretandole con l’invincibile forza delle idee, dell’attitudine e dell’urgenza comunicativa.
“
I nostri fantasmi” è un disco istintivo, allegro, energico e liberatorio … un po’ come assestare un bel “
calcione nel sedere” a chi pensa che l’idioma anglofono sia l’unico adatto a sostenere le sorti del
Rock n’ Roll.
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