“Il perder tempo a chi più sa più spiace” Dante , Purgatorio III, 78 … Ora senza voler scomodare il Sommo Poeta, e senza atteggiarmi a chissà quale letterato, potrei più semplicemente liquidare questo abominio “musicale” con una definizione più tendente al “materiale organico” … avrete certamente capito, chi qui stiamo parlando del vuoto ("tomhet" in svedese") assoluto, del perché un povero amante di musica con la passione della scrittura debba sorbirsi ‘sto strazio, per evitare ad altri di imbattersi in cotanta pochezza … Se è vero che oggi come oggi un disco non si nega a nessuno, non si capisce però, come sia possibile che qualcuno trovi tempo, modo e denaro da sprecare per pubblicare in formato fisico il nulla assoluto … Detto che i Tomhet sono un duo svedese in giro dal 1999 e che questo è il loro debut, aggiungiamo anche che in teoria questo scempio dovrebbe essere una sorta di raw black metal, dovrebbe, perchè qui siamo solo a livello di intenzioni, per la parte realizzativa bisognerà aspettare ancora molto. Ovvio che qualche burlone ve lo spaccerà per “pure cult” , il mio consiglio invece è quello di dimenticare il più in fretta possibile questa roba e magari pregare un istante per chi si è sacrificato per voi, nel nome della gloria metallica …
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