Secondo album per i cagliaritani
COMA a distanza di ben 6 anni dal precedente "
Mindless" che mi rimase impresso per l'assonanza della copertina con quella di "
Coma of Souls" dei
Kreator, band alla quale i Coma si rifanno in lungo e per lungo, sparando un thrash violento e veloce, non privo di qualche lieve inflessione melodica (come in "
Time"), costruito su riff efficaci e "fomentanti", che dal vivo - ma non solo! - promettono un vero macello.
34 minuti di assalto frontale in questo "
Disorder" che ahimè, nonostante tante buone premesse, mi ha lasciato parzialmente soddisfatto e con tanto amaro in bocca, perchè musicalmente l'album funziona ed è grintoso e violento come il genere richiede (sebbene ci sia un po' di altalenanza nella qualità dei brani), ma in tutta sincerità la parte vocale mi impedisce di apprezzarlo come sarebbe d'uopo: sfortunatamente le vocals di
Antonio Sanna, anche alla chitarra, sono fin troppo urlate e stridule: ben venga l'assenza del vocione in growl che da sempre a mio personalissimo parere rovina tutti i gruppi thrash che ne fanno uso, ma qui si va all'estremo nella direzione opposta, con degli strilli esageratamente acuti e gracchianti che non rendono merito alla qualità dei riff e degli assoli proposti dai Coma. Una voce più corposa e spessa (o rimodulata verso il basso come in "Buried", assai migliore come risultato) oppure sempre alta ma pulita (tanto per citarne uno,
Russ Anderson dei
Forbidden) avrebbe senza dubbio valorizzato un "Disorder" non eccezionale ma in ogni caso godibile, peraltro enfatizzato dal bel sound di chitarre (dal taglio saggiamente non troppo moderno) e della sezione ritmica.
Speriamo che i ragazzi possano acquisire ancora più maturità e compiere le giuste scelte per il loro sound, perchè brani come "
Nightmare", "
Alive" e la conclusiva "
Buried" fanno chiaramente trasparire che i Coma il thrash metal non solo lo sanno suonare, ma lo sanno davvero intendere.
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