"...hai vinto una rece"
"Ma Graz, non capisco...che significa: Hai vinto una rece?"
"Mi recensisci qualcosa...
... dai su ...
... ho sempre bisogno di rece e tu sei moderno ...
... puoi affrontare dischi moderni"
"Già, io sono gGGiovane dentro °_° ...
...se mai volessi ricimentarmi, hai qualche idea sull'album?"
"No, aspetta: te ne cerco uno al volo, ahahahaha!"
"Vuoi che ti elogi quello dei Disturbed? Ho faticato a finirlo..."
"BRAVO! vedi che fai tutto da solo? ... genio!"
"Maledetta la mia linguaccia...
...ma ti è arrivato e nessuno se lo fila?"
"Esatto."
" -.-' ti serve anche un rene?"
"Senza impegno...se riesci""
Shout, shout, let it all out
These are the things I can do without
Come on..."
Voce potente, ritmi taglienti, chitarra ribassata al punto giusto...
"
Wow che figata! come hai detto che si chiamano?"
Fu così che venni folgorato sulla via dei
Disturbed. Erano gli inizi del 2001 (più o meno), un mio amico mi portò un solo mp3, neppure un pezzo "originale", solo una cover e solo perchè era una cover!
Lui li perse di vista, io invece non persi troppo tempo per ricercare il resto, che per la cronaca si chiamava "
The Sickness".
"The Sickness" è storia, la storia la raccontano i vincitori ... ed i vinti MUTI!
Altri 5 album (più "The Lost Children" che è però una raccolta di B-side) e almeno 8 dischi di platino vinti negli soli USA.
Tutto bene, allora? Beh, veramente, non proprio.
La Band si svegliò di soprassalto quando il loro quinto album "
Asylum" riuscì a vincere "solo" il disco d'oro.
Brutto colpo, alla fine del tour decisero di prendersi una pausa di riflessione.
Nella mia testa balenò il pensiero: "
vuoi vedere che si accorgeranno che riproporre sempre lo stesso tipo di canzone ha forse rotto un po' il piffero?".
Ed infatti, dopo solo cinque anni,
Draiman & soci rimisero in piedi tutto il carrozzone presentando al mondo il nuovo album "
Immortalized" (era il 2015),
confermando ancora una volta che io, come al solito, avevo torto marcio ad aver fiducia nel prossimo: i
Disturbed non avevano capito un mazzo neppure 'stavolta!
"Immortalized" infatti era l'ennesimo album fotocopia;
Tutto male allora? Beh, veramente, non proprio.
Tra la noia generale, possiamo trovare l'ennesima cover della loro carriera, una "
The Sound of Silence" da 524 MILIONI di visualizzazioni su YouTube!
BOOOOOOOOOM!!! Tutto ridiventa magico, chi ascolta il pezzo piange a dirotto, il loro nome viaggia sulle strade fottendosene dei limiti, corre nei corridoi dei supermercati, i treni arrivano in orario come ai vecchi tempi, il Pil cresce e sono diventati motivo di discussione pure nelle case di riposo.
La via dell'oro è stata ritrovata!
E' la fine del 2018 e finalmente esce il tanto atteso nuovo album, quello della svolta, il punto di partenza dei "nuovi" Disturbed, il loro "black album" (a detta loro), perchè ora i Disturbed hanno capito tutto!
Noi che, malgrado tutto, li amiamo, probabilmente l'album lo conosciamo già a memoria (visto il ritardo di questa recensione): quindi un track by track non servirebbe a molto.
Dunque, taglierò corto:
"
Evolution" è fiacco, svigorito: mostra una band malata, colpita dalla sindrome di "
Always" (detta anche malattia del "
Wind of Change").
Ben quattro "ballad" ("
A Reason to Fight" è in rotazione continua sulla "radio vergine" italiana) su dieci pezzi, uno sproposito! Io non la chiamo Evoluzione: io lo chiamo "
battere il ferro finchè è caldo"!
Non dico neppure che siano brutti pezzi, anzi, presi singolarmente funzionano abbastanza e ribadiscono, se ce ne fosse bisogno, quale ottimo cantante sia Draiman.
Un loro Avvocato direbbe che: "
Signori della Giuria, sono stati soggiogati da 524 milioni di persone! I Disturbed si sono evoluti nelle restanti sei canzoni!"
Certo! il primo singolo "
Are You Ready", ha dimostrato immediatamente quanto volessero mutare forma! Precisamente ripescando la famosa "
Stupify" ("
The Sickness"), mettendogli un ritornello più melodico alla "
Prayer" (dal secondo album "
Believe") con il risultato che anche l'ultimo panda è morto per sfinimento.
Le restanti cinque non-ballad, invece, donano qualche riff carino (tipo in "
No More"), alcuni ritornelli azzeccati (come in "
In Another Time") ma difficilmente distribuiti nella stessa canzone.
Tutto già sentito, troppa poca voglia di "lavorare", troppa semplicità di fondo: insomma, troppo poco da parte di una band di livello, come hanno dimostrato in passato di essere.
Come diceva il mio amico di infanzia Charles: "
Nell'Evoluzione gli individui che sopravvivono, quindi i più adatti, trasmettono ai loro discendenti le caratteristiche vantaggiose...gli altri invece schiattano!".
Io lo ascoltavo distrattamente con le dita nel naso, i Disturbed invece frequentavano altre compagnie.
La storia la raccontano i vincitori ... ed io MUTO!Recensione a cura di
Mephys