I
Teramaze sono una di quelle band che non mi hanno mai conquistato veramente. Con una formazione instabile e un sound a cavallo tra prog melodico, power, thrash e un pizzico di core, penso che abbiano fatto breccia nel cuore di quegli ascoltatori “orfani” dei
Seventh Wonder nel loro periodo di inattività dal 2010 al 2017.
Oggi, a distanza di quattro anni dall’acclamato
“Her Halo”, la sorpresa più evidente è il ritorno del frontman
Brett Rerekura che è andato a sostituire l’ottimo
Nathan Peachey. Questo nuovo sodalizio ha dato origine a composizioni che mai come stavolta guardano più al passato che al futuro di certo progressive metal moderno e maturo.
Oltre ai sopraccitati Seventh Wonder e
Tesseract - influenze evidenti in tracce come
“Fight Or Flight” o la sfaccettata
“Weight Of Humanity” - c’è spesso profumo di
Dream Theater (il solo di
“The One Percent Disarm” sprizza
Petrucci da tutti i pori) e di
Symphony X (penso a
“Control Conquer Collide”).
Quando emerge la personalità degli australiani non ce n’è per nessuno - come nel caso della titletrack (dal tastierismo ricercato), della groveggiante
“Orwellian Times”, della cinematografica
“Fact Resistant Human” o dell’epica
“Depopulate” - e i quasi 70 minuti di questo
“Are We Soldiers” scorrono più leggeri del previsto.
Ma nonostante tutto questo, per me i
Teramaze rimangono una buona band e poco altro, e alle mie orecchie il nuovo full-length ne è una conferma.
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