Un buon disco che risolleva in parte il nome di Tate, grazie ad un songwriting più ricercato e a delle sonorità più heavy. Ottima la prova dei musicisti, ma dai DGM non si poteva che avere professionalità e tanta tecnica. Molto bravo Mularoni sia con la chitarra che come autore e produttore (il disco suona bene e ha una produzione al passo con i tempi). L'unica cosa che ancora non mi ha garbato al 100% è proprio Tate, il quale mi sembra in alcuni momenti abbia svolto il suo compito a mò di "impiegato" (con busta paga) senza metterci quel quid emotivo in più. Mi è sembrato che spingesse poco senza dare quel qualcosa in più che chi lo conosce sa che potrebbe dare. Con gli Avantasia mi è sembrato invece più carico. E non sto parlando degli acuti (che Tate ormai non usa e non ha più). Comunque lo ascolterò di nuovo e mi farò senz'altro un'idea più precisa.