Nati nel 2016 e con solo alle spalle un demo del 2016 e un EP con un paio di pezzi nel 2017, i californiani
Dipygus debuttano sulla lunga distanza con questo
“Deathooze” per la floridiana
Caligari Records.
Per esser un debut, “
Deathooze” appare piacevolmente compatto fin dal primo ascolto, forte del suo death/doom putrescente e figlio legittimo dei grandissimi
“Mental funeral” e “Severed survival” dei mai troppo lodati
Autopsy.
Le canzoni in questione dedicano quindi ampli spazi a riff marci, assoli lenti e tortuosi, atmosfere horror fondate su suoni allo stesso tempo familiari e opprimenti come se fossimo spettatori di un b-movie di genere degli anni 70 (in questo senso i sample tratti dalle pellicole cinematografiche utilizzate in “
De Loy’s ape”, “Cyclopia” e “Mekong maneater” aiutano ad immedesimarci nell’atmosfera del cd)
Tecnicamente la band non mostra particolari tentennamenti, anzi non si direbbe che i
Dipygus abbiano alle spalle solo così poche uscite, e le sette tracce contenute in “
Deathooze” scorrono godibilmente senza cali di qualità o di tensione (l’ultima canzone “
Angillas killer of the living” è probabilmente la più violenta del lotto coi suoi strappi continui e il drumming forsennato del batterista
Samuel Boodt a farla da padrone)
Se vi piace da matti il death metal lento e contorto dei primi anni 90, “
Deathooze” è il disco che fa per voi, un piccolo gioiellino che puzza di decomposizione dalla prima all’ultima nota.
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