È un graditissimo ritorno quello dei norvegesi
Rendezvous Point, noti ai più (?) per la militanza nella band di
Baard Kolstad dei
Leprous alla batteria.
“Universal Chaos” brilla grazie a un progressive metal evoluto e maturo sulla scia dei sopraccitati Leprous (
“Apollo”) e di
Devin Townsend (
“Digital Waste”), pur non disdegnando soluzioni più "nervose" di scuola
Opeth (penso alla titletrack).
C’è anche spazio per episodi grooveggianti e ritimicamente avventurosi (
“Pressure”, “The Fall”), prima della spigolosa ed epica
“The Takedown”. Se
“Unfaithful” mette a sistema riff djent, il black-jazz degli
Shining “che furono” e un’interpretazione vocale rocciosa - davvero notevole la performance di
Geirmund Hansen durante tutto il full-length -
“Resurrection” e
“Undefeated” ci mostrano il lato più morbido del combo, sempre elegante e fuori dagli schemi.
Promossi anche stavolta.
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