Rraaumm - The Eternal Dance At The Nucleus Of Time

Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2019
Durata:38 min.
Etichetta:Vàn Records

Tracklist

  1. TO WANDER BEYOND LUNAR SEAS
  2. SPIRAL BLACK VORTICES
  3. OUT OF THE AEONS
  4. THE ETERNAL DANCE AT THE NUCLEUS OF TIME

Line up

  • MK: everything

Voto medio utenti

Tra le diverse diramazioni in cui si è spinto il Black Metal, quella Ambient è, senza dubbio, tra le più interessanti e, al contempo, più inflazionate.
Alla nutritissima schiera di artisti che si cimentano in queste sonorità da oggi occorre inserire i tedeschi Rraaumm, un misterioso progetto, probabilmente una one man band, che ha rilasciato, in forma digitale, il suo debut album intitolato "The Eternal Dance At The Nucleus Of Time" l'anno scorso attirando l'attenzione della Vàn Records che licenzia il lavoro aggiungendo un brano alla track list e dandoci la possibilità di conoscere meglio un gruppo piuttosto interessante.
La musica di Rraaumm spinge molto sulla componente ambient / atmosferica tanto è vero che il Black Metal, al di là del suono zanzaroso della chitarra ritmica e delle vocals "strozzate" che ascoltiamo sullo sfondo della musica, è un semplice velo che ricopre l'album dandogli un sapore minaccioso e vagamente inquietante.
Per il resto, il tedesco si esprime attraverso mid tempos scanditi da una batteria elettronica molto semplice e lineare e da riff di chitarra che devono qualcosa a Burzum, anche se i Rraaumm hanno un approccio molto personale al songwriting grazie alla atmosfera spaziale che ci conduce in un ipotetico viaggio attraverso le stelle e che è il vero valore aggiunto di "The Eternal Dance At The Nucleus Of Time".
Le partiture di puro ambient che arricchiscono le composizioni e certe aperture melodiche per certi versi vicine agli anni 70, completano lo spettro espressivo di un artista certamente interessante che fa di tutto per rendere la propria proposta personale cosa, questa, che devo ammettere gli riesce piuttosto bene.
Non aspettativi un album violento o gelido.
Questo proprio no.
Ma se siete alla ricerca di un suono atmosferico, spesso pacato ma comunque oscuro e, come ricordavo più in alto, minaccioso, sono sicuro che l'album vi piacerà e che con esso vi perderete, in silenzio, nel buio interstellare.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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