Finalmente torna la grezza energia rock’n’roll grazie all’album di debutto dei
The Drippers, trio svedese di Goteborg. Raw power rock che si ispira alla scuola scandinava di Gluecifer, The Hellacopters, Turbonegro, ai vecchi maestri del passato come Mc5 o The Stooges, all'assalto rumoroso e convulso dei Motorhead ed all'immancabile attitudine punkeggiante che distingue questo stile musicale.
Undici brani per meno di mezz’ora, ma è un tempo sufficiente per scaricare tutta la rabbia adrenalinica che questa band è in grado di esprimere. Undici feroci coltellate fatte di riff immediati, voce incazzata, ritmiche accelerate e cori anthemici, in un’apoteosi di elettricità testosteronica. Brucianti inni motorheadiani (“
Gimme the skakes", "
White light", "
Bottled blues") ed intensi spunti di dirty-rock iperboreo (“
(Ain’t no) Shangri-la, Backbeat, "
Sweet action, "
Ready to fall”) vanno a formare un lavoro dove non è importante esaltare il singolo pezzo ma occorre spararlo giù tutto insieme, come una lunga sorsata alcolica.
Se vi piacciono killer-bands come Zeke, Peter Pan Speedrock, Supersuckers, questi The Drippers fanno pienamente al caso vostro.
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