Copertina 7

Info

Anno di uscita:2016
Durata:59 min.
Etichetta:Frontiers Records

Tracklist

  1. BLACK HOLE STAR
  2. ON THE RADIO
  3. DON’T MISS YOU MUCH
  4. FIX ME
  5. WILD CHILD
  6. FINGER ON THE TRIGGER
  7. SOLDIER DOWN
  8. SCANDINAVIA
  9. GOOD MEN GONE BAD
  10. SCALING UP
  11. DON’T KNOW HOW TO LOVE NO MORE
  12. BLOW BY BLOW

Line up

  • Kee Marcello: vocals, guitars
  • Ken Sandin: bass
  • Darby Todd: drums

Voto medio utenti

Quanti saranno i chitarristi rock/metal nell’universo? Secondo me una cifra che vola allegra verso l’infinito e oltre. Però se è vero che il numero è elevato, è anche vero che in mio parere possiamo racchiuderli quasi tutti in quattro “stili” ben definiti. Dico quasi tutti perché alcuni sono davvero inclassificabili e fuori ogni parametro esistente.

Ci sono quelli mostruosi che hanno come primo obiettivo quello di renderlo noto al mondo intero e che sparano assoli a mach 3 e ci “deliziano” con tutte le tecniche possibili e immaginabili.
Ci sono quelli bravi che non lo dimostrano più di tanto, un po’ come il tipico amico dell’amico che viene al calcetto per la prima volta presentandosi con un classico “sono scarso” e poi si rivela il fratello gemello di Messi.
Ci sono quelli normali che però magari hanno un gran gusto musicale e riescono a sopperire alle mancanze tecniche con melodie geniali.
E poi ci sono quelli scarsi. Niente da fare, quelli restano scarsi a vita. Però sono convinti di essere bravi e a volte hanno anche successo grazie a botte di culo ed eventi incomprensibili per noi poveri mortali.

Kee Marcello fa parte al 100% della seconda categoria. Ha una carriera a dir poco invidiabile fatta di tantissime collaborazioni, gruppetti secondari, 5 album solisti e due album negli storici Europe, “Out of This World” e “Prisoners in Paradise”. Eppure non è mai stato considerato un grandissimo della chitarra, proprio in virtù del fatto che il suo modo di suonare è quasi sempre essenziale e indirizzato più alla ricerca della melodia che del tecnicismo fine a sé stesso.

“Scaling Up” esce per Frontiers Records (ormai sono tutti con loro ed è una soddisfazione enorme per me) ed è l’essenza di quanto detto prima. Tanto hard rock e AOR di classe, con numerose puntate nel rock settantiano. E’ questo il mondo del chitarrista di Goteborg e bisogna ammettere che ci si trova più che bene.

Il disco si apre con “Black Hole Star”, canzone praticamente perfetta con la sua andatura che ricorda tanto i grandissimi Whitesnake. Kee Marcello sfodera un’ottima prova anche come cantante e non sfigura per niente di fronte a chi lo fa di mestiere riuscendo a trovare di volta in volta linee vocali di buona fattura. “On The Radio” vira leggermente verso il rock radiofonico senza essere per nulla commerciale con il suo incedere blues.
“Don’t Miss You Much” e “Fix Me” sono due canzoni degli Europe dei bei tempi andati, soprattutto la prima che ricorda in molti momenti “I’ll Cry For You”. Grande melodia, grande feeling e con un Joey Tempest perfetto...ehm… scusate, ma ci sarebbe stato alla perfezione, senza nulla togliere al buon Marcello.

In “Wild Child” fa la sua comparsa Michele Luppi dei Vision Divine e di nuovo si torna alle atmosfere molto care al chitarrista scandinavo, che però non si limita a ricompilare il lavoro dei grandi ma ne propone una buonissima interpretazione in chiave contemporanea.
L’immancabile ballatona di metà disco (un classico degli anni ‘80) non resterà di certo negli annali per originalità ma è suonata con perizia e mestiere, mentre le successive “Soldier Down” e “Scandinavian” riportano verso l’alto il valore globale di “Scaling Up” grazie a ritmi più sostenuti e in generale un songwriting più ispirato.

Deep Purple e blues rock si fanno sentire pesantemente anche nell’ottima “Good Men Gone Bad” e nella title track, che a però fila via un po’ anonima e scontata. L’album si chiude con l’ennesima ballad e una “Blow By Blow” non indimenticabile, che sicuramente non inficiano la qualità media di un lavoro che non sarà epocale ma che rende ampio merito a un chitarrista che dopo tanti anni di militanza oscura riesce ancora a trovare la passione e gli stimoli per creare del buon vecchio hard rock.
Recensione a cura di Massimiliano 'Koru' Cammarota

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.