I Sinergy, per chi non lo sapesse, altro non sono che la band di Kimberly Goss, famosa per le collaborazioni con Ancient, Dimmu Borgir e Therion, e di Alexi Laiho, singer e chitarrista dei Children of Bodom.
Con la medesima line-up dell'ultimo "To Hell and Back", i Sinergy tornano a meno di due anni di distanza con questo "Suicide by My Side"; si tratta di un album maturo, ben suonato, con numerosi spunti originali e interessanti, ma che comunque non è esente da difetti.
Se nella biografia si parla di ritorno alle radici e al sound degli eighties, bisogna invece constatare come ciò rimanga solo sulla carta e nelle intenzioni della sola Kimberly. Alexi Laiho, infatti, sa indubbiamente fare grandi cose con la chitarra, ma non sembra proprio essere l'uomo giusto per la band; i brani straripano di scale neoclassiche sparate a sedicesimi costanti, di sweep e di virtuosismi tanto freddi e fuori luogo che a volte sembra proprio di ascoltare il maestro del campo Timo Tolkki (se non fosse per il fatto che almeno Alexi la chitarra la sa suonare davvero e mostra di avere un minimo di fantasia).
Le parti di batteria, inoltre, seguono esageratamente il trend imperante che spinge alla doppiacassa-elicottero di cui alle volte si potrebbe fare volentieri a meno; unite tutto questo ad una produzione ultra-moderna fatta di suoni palesemente campionati, e già capite cosa ne viene fuori! Allora questo "Suicide by my Side" fa schifo?
No, assolutamente no. E' da lodare per numerosi aspetti, a partire dalle tematiche dei testi, lontani anni-luce dai dragoni e dai folletti irriverenti che popolano i lavori moderni ed incentrati, invece, su tragedie personali e su tematiche cupe e malinconiche. La prestazione vocale di Kimberly, poi, è di altissimo livello; la voce è potente, incisiva e coinvolgente come poche altre, anche se palesi sono i richiami allo stile di Doro Pesch, come ammette la stessa Kimberly, e come possiamo sentire in brani quali la opener "Spit on your grave" o la potente "Me, myself, my Enemy". "No so-called angel-like voices like we're used to hearing from nearly all gothic bands... just a real kick in the ass!".
Niente di più veritiero: "JUST A REAL KICK IN THE ASS!".
"Suicide by my Side" contiene poi, cosa al giorno d'oggi da non sottovalutare, dei brani di alto valore e di qualità, dove spicca il carattere originale della band e dove emerge appieno l'intenzione di creare un album d'impatto, diretto e veramente heavy. Anche se quei difetti di cui sopra sminuiscono un lavoro che sarebbe stato altrimenti annoverato fra le migliori release degli ultimi anni, si può sostenere che "Suicide by my Side" è decisamente più "heavy metal" del 90% di quelle che sono le release metal del giorno d'oggi!
Senz'altro non si tratta un album che merita una sufficienza risicata, ma sono sicuro che nel futuro, magari con un'altra formazione, i Sinergy potranno avere molto di più di un tour di supporto ai Nightwish e di un 8/10.