Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:1998
Durata:38 min.
Etichetta:Geffen
Distribuzione:Geffen

Tracklist

  1. CALL OF THE ZOMBIE
  2. SUPERBEAST
  3. DRAGULA
  4. LIVING DEAD GIRL
  5. PERVERSION99
  6. DEMONOID PHENOMENON
  7. SPOOKSHOW BABY
  8. HOW TO MAKE A MONSTER
  9. MEET THE CREEPER
  10. THE BALLAD OF RESURRECTION JOE AND ROSA WHORE
  11. WHAT LURKS ON CHANNEL X?
  12. RETURN OF THE PHANTOM STRANGER
  13. THE BEGINNING OF THE END

Line up

  • Rob Zombie: vocals
  • John Tempesta: drums
  • Blasko: bass
  • Riggs: guitars

Voto medio utenti

Rob affonda la sua casa, gli White Zombie sono solo un ricordo, ma lo Zombie più famoso della musica heavy è vivo e vegeto, mai così pronto a continuare la sua corsa horror. 'Superbeast' è una rasoiata nelle gengive, l'insieme ricorda da vicino le cose prodotte dalla sua band precedente, ma il tutto suona differente, ovviamente non ci sono più gli stessi musicisti al suo fianco e questo si sente, nonostante questo sia l'album miglior ad oggi dello Zombie solista, si sente eccome la mancanza alla chitarra di J. il quale evidentemente era un tassello importante anche in fase compositiva negli WZ. Analizzata la questione ci si può gustare questo album bastardo con il singolo mastodontico da classifica 'dragula' (immagino che non ci siano dubbi sul fatto che apprezzo questo brano un bel pò, no?), brano irresistibile e danzereccio quel che basta per poter essere remixato settecento volte, brano che accompagnato da un divertentissimo video ha portato fortuna a Rob. La band che accompagna il singer questa volta è formata da Blasko e Riggs, ragazzi che hanno avuto precedenti esperienze con la musica imbastardita tra metal ed industrial, come ad esempio nei Nine Inch Nails, ma il buon Rob non ha lasciato proprio tutta la famiglia a casa, infatti si è portato dietro le pelli il buon Tempesta il quale svolge anche in questa sede un ottimo lavoro. La prima sorpresa arriva con il brano 'living dead girl' in cui si trovano al suo interno tutte le caratteristiche che con il tempo e gli albums andranno a farsi sempre più marcate, brani che abbandonano in parte l'industrial serrato e secco per aprire la porta a musica heavy, che mi piace definire perfetta per far ballare le lap dancers intorno ad un palo, in poche parole musica più intrigante, che và a recuperare un non sò che di rock n roll, il tutto rivestito abilmente dal buon Rob il quale mantiene il suo cantato inalterato. 'Demonoid phenomenon' invece è un altro brano dal forte impatto con chitarre serrate e ritmi vitaminizzati. Il look del booklet come quello della band è oscuro e Rob sembra volersi prendere il posto che gli spetta, cioè quello su di un trono direttamente al fianco del peggiore dei demoni lovecraftiani giunti dallo spazio, ancora una volta il libretto allegato al cd è strepitoso, più confuso rispetto al passato, ma anche perchè ogni pagina è fatta per essere scrutata all'infinito in cerca di nuovo dettagli. Mostri, pin ups discinte (la bellissima Kitty Moon moglie del fortunato Rob), maschere e loschi figuri fanno da contorno alla musica del demone, il tutto condito da tanta, ma tanta ironia zombesca. Alla fine del discorso cosa possiamo dire? Quest'album conserva in parte le caratteristiche che tanto amavamo negli White Zombie e ne inserisce alcune completamente nuove, l'amore di Zombie per la musica dei film cult underground degli anni '70, sampler di urla da film semisconosciuti, tanta carne al fuoco insomma, i fans degli WZ non possono esimersi dall'avere quest'album, chi non conosce Rob probabilmente farà bene ad iniziare da qui, purtroppo la perdita di importanti strumentisti lascia l'amaro in bocca, come se mancasse al buon lavoro fatto quel qualcosa che viene da chiedersi se si sarebbe potuto colmare con la precedente formazione.
Da seganlare che in questo 2006 il disco è stato ristampato con una veste grafica nuova e al suo interno si può trovare un dvd con tanti video completamente nuovi girati da Rob Zombie appositamente per questa ristampa, una chicca per collezzionisti e un buonissimo punto di partenza per chi volesse conoscere questo artista e i suoi mondi pazzeschi.
Recensione a cura di Dragula

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