Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2019
Durata:43 min.
Etichetta:High Roller Records

Tracklist

  1. NIGHTMARE
  2. WHEN NIGHT FALLS
  3. FALSE PURITAN PHILOSOPHIES
  4. LUST... SACRILEGE & BLOOD
  5. NOCTURNAL DESIRE
  6. UNHOLY DIMENSION
  7. LUCY'S CURSE
  8. DIABOLICAL WITCHCRAFT
  9. INTO THE SABBATH
  10. ELIZABETH NEEDS BLOOD
  11. DEMONS OF THE NIGHT

Line up

  • Sodomic: Vocals, Guitars
  • Tormentor: Bass
  • T. Splatter: Drums

Voto medio utenti

Nuovo full-length per i brasiliani Power From Hell che ritornano sul mercato ad un anno dal discreto EP "Blood 'n' Spikes". La proposta della band carioca è nota: si tratta di un black/thrash metal vecchia scuola, solitamente abbastanza convincente, basato su linee vocali malefiche e riff molto veloci e taglienti spesso supportati da tupa tupa o blast beat. Non si tratta di una formula particolarmente originale ma i nostri la interpretano con la giusta convinzione, mettendoci qualcosina del loro. In particolare, la loro ultima fatica "Profound Evil Presence", si fa ascoltare con piacere anche grazie a una componente strettamente black metal sensibilmente più corposa rispetto al passato anche recente contribuendo ad arricchire e svecchiare un suono che rischia altrimenti di risultare stantio.
Anche a livello della composizione ci troviamo di fronte a una varietà che, a chi conosce le passate pubblicazioni della formazione, apparirà non dico sconvolgente ma sicuramente piacevolmente sorprendente. I tempi veloci la fanno sempre da padrone, sia che si tratti di fughe in tupa tupa, sia che si tratti di annichilenti scariche di blast beat ma sono molti i pezzi che presentano riff mid tempo o addirittura qualche passaggio melodico.
L'uso della doppia cassa è tutto tranne che onnipresente e magari un po' di groove in più avrebbe permesso ulteriore freschezza. Detto questo la prova alla batteria è più che sufficiente: molto essenziale, senza strafare, Splatter fornisce una prova che magari non arricchisce particolarmente i brani ma che è ben lontana dall'essere piatta, cambiando spesso e volentieri tempo e beat, concedendosi ogni tanto il vezzo di qualche rullata qua e là.
L'implementazione di riff in tremolo picking dà l'impressione, in alcuni brani (Lucy's Curse mi sembra un buon esempio), di essere di fronte a una band black metal che incorpora qualche elemento più thrashoso piuttosto che di una band thrash "estrema" che vira verso territori black metal.
La prova vocale è convincente: pur non trattandosi, come il lettore potrà immaginare da sé, di una performance clamorosa, il cantante e chitarrista Sodomic vomita sul microfono malevolenza e disprezzo con linee efficaci e un timbro che pare provenire dal fondo di un pozzo buio ed ammuffito, complice il riverbero applicato al microfono.
Il basso di Tormentor (stage name classico o inflazionato?) non è grande protagonista del disco, limitandosi a tenere il tempo, ma la produzione molto adatta del disco lo rende ben presente nel mix e ciò è senz'altro apprezzabile.
Si tratta a mio avviso di un disco più che godibile la cui forza risiede in una certa freschezza del songwriting che rimane lineare ma vario a sufficienza da distinguere nitidamente un brano dall'altro e conferire ad ognuno una certa personalità e la capacità di mantenere l'entusiasmo e l'attenzione dell'ascoltatore piuttosto alti.
Non si tratta di un disco (e di una band in generale) che ambisce ad un pubblico di massa ma per i conoscitori di queste sonorità questo album può sicuramente essere una boccata d'aria fresca. In particolare se, come me, conoscevate già la band, "Profound Evil Presence", pur senza stravolgere il sound della band, apporta qualche modifica alla formula consolidata dei PFH che non potrà che farvelo apprezzare.
Più oscuri e malevoli di sempre.

Recensione a cura di Giacomo Babuin

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