Copertina 5

Info

Anno di uscita:2019
Durata:79 min.
Etichetta:Volcano

Tracklist

  1. FEAR INOCULUM
  2. PNEUMA
  3. INVINCIBLE
  4. DESCENDING
  5. CULLING VOICES
  6. CHOCOLATE CHIP TRIP
  7. 7EMPEST

Line up

  • Maynard James Keenan: vocals
  • Adam Jones: guitars
  • Justin Chancellor: bass
  • Danny Carey: drums

Voto medio utenti

“It is happening again”. Con questa citazione tratta dalla storica prima serie, Showtime presentava il ritorno di Twin Peaks dopo ben 25 anni. Ricordo che i fan pregustavano quel momento con impazienza, la stessa impazienza “positiva” che mi sembra aver caratterizzato l’agognato nuovo full-length dei Tool (reputo impazienza “negativa” quella legata a “Chinese Democracy”, ma questa è un’altra storia).

L’ho presa larga, ma l’unica certezza che ho dopo i ripetuti ascolti di “Fear Inoculum” è che se Twin Peaks 3 (come tutta la filmografia di David Lynch) lo capiremo davvero soltanto tra 5 o 10 anni, l’ultima fatica discografica degli americani suona già di una pesantezza indescrivibile.

Ricordate i Tool di “Lateralus” e “10.000 Days”? Quelli che guardavano al futuro indicando la strada da seguire? Quelli che potevano permettersi di suonare con i King Crimson? Scordateveli.

I Tool di oggi - figli del grunge di ieri, ora più che mai - sono una macchina da guerra del self-marketing, abili nel parlare poco e comunicare ancora meno, ottima cover band di sé stessa come dimostrano le estenuanti “Fear Inoculum” (tutto già sentito), “Pneuma” (sorprendentemente simile a “Vicarious”), “Invincible” (con i suoi synth posticci e l’inutile vocoder), “Descending” (un po’ di ambient non guasta mai, inoltre i synth erano rimasti accesi dalla traccia precedente), “Culling Voices” (il famoso “sublime arrangiamento del nulla”), “Chocolate Chip Trip” (davvero mi si vuole far credere che questo episodio strumentale sia in qualunque modo frutto di anni e anni di lavoro di cesello?) e “7empest” (fotografia sbiadita della band che fu), tracce che non partono mai - e se lo fanno si fermano quasi subito - con un Maynard James Keenan noioso e annoiato, probabilmente proiettato verso esperienze artistiche senz’altro più gratificanti.

Grazie ai Tool per averci preso per il naso per 13 anni.

Recensione a cura di Gabriele Marangoni
Capolavoro

Mah... a mio avviso è un capolavoro.

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 07 set 2019 alle 10:15

ahahah grazie vaicocco!

Inserito il 07 set 2019 alle 10:14

alla fine dopo svariati ascolti avete variato il giudizio? :)

Inserito il 03 set 2019 alle 12:25

Sbranf sei fantastico ! Hai espresso in numeri quello che non sono riuscito a dire in 10.000 (richiamo voluto) parole. Avrei aggiunto il "grado di sonnolenza" che protebbe interrompere e/o frazionare le 4,5 ore di ascolto medio giornaliero. Però forse il calcolo sarebbe diventato un po' troppo complesso....

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