No, no e ancora no!
Io sono uno strenuo difensore dell’underground, ma certe cose bisogna conoscerle.
Debutto per questa one-man band americana, dal nome che sembra preso da un horror nostrano di serie ultra b di trent’anni fa, e il warname del nostro originalissimo;
The Corpse, nuovo vero?
Ma il problema non é questo, il problema grosso purtroppo, é che a me dispiace stroncare un debut, e soprattutto bocciare, ma qui manca la sostanza.
Questo dovrebbe essere un disco di old school black metal, rispettoso dei maestri, ma manca della materia prima; manca di mordente, malignità, tecnica ma soprattutto una produzione che vorrebbe essere vecchia scuola ma sembra quella di un demo, degli anni 80 però.
Un esempio calzante, il brano “
Hades”, chitarre che vorrebbero essere zanzarose ma non lo sono, un basso predominante che a volte va dove gli pare, un growl che sembra un tizio col mal di gola invece di squarciare l’anima, e una batteria elementare nel classico andamento sincopato.
Ci sono anche cambi di tempo, ma la grinta, l’oscurità perversa non pervenuta; c’è anche un solo ma sembra messo lì a casaccio.
Poi per originalità, abbiamo tre brani, tre con un’introduzione di basso, come se volesse essere unica la cosa; ma bisogna esserne capaci.
“
Olympos” é l’unica traccia discreta, dove si denota qualche riffing oscuro, però batteria e basso sovrastano troppo e il growl é sempre in secondo piano.
Sinceramente parlando, mi spiace tanto, ma per me, manca qualcosa; ci vuole perversione maligna, vero spirito nero e freddo per interpretare questo tipo di metal estremo; se volete acquistare del buon black metal avete l’imbarazzo della scelta, ma lasciate perdere questo; piuttosto se volete l’old school quello vero, c’è la ristampa del cofanetto dei primi album degli
Ulver, io vado a tirarmi su con
Hvis Lyset Tarr Oss.
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