Copertina 7,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2019
Durata:53 min.
Etichetta: earMUSIC

Tracklist

  1. HIGHWAY TO OBLIVION
  2. COSMIC POWER OF THE INFINITE SHRED MACHINE
  3. THE LAST DRAGONBORN
  4. HEART DEMOLITION
  5. TROOPERS OF THE STARS
  6. RAZORBLADE MELTDOWN
  7. STRANGERS
  8. IN A SKYFORGED DREAM
  9. REMEMBERANCE DAY
  10. MY HEART WILL GO ON (CELINE DION COVER)

Line up

  • Herman Li: guitars
  • Sam Totman: guitars
  • Frédéric Leclercq: bass
  • Marc Hudson: vocals
  • Gee Anzalone: drums

Voto medio utenti

Il Power Metal ha dei precisi stilemi, che sono: melodia, velocità, orecchiabilità, tecnica, volendo potere evocativo, ballate struggenti ma energiche e in generale tematiche allegre (Stratovarius esclusi). Se prendiamo questi elementi e li estremizziamo cosa succede? Succedono i Dragonforce; o almeno loro stessi si definiscono “Extreme Power Metal”, come del resto hanno intitolato questo nuovo disco.

L’ondata Stranger Things-neon-ritorno degli 8 bit-musica anni ‘80 nel mainstream-waporwave e anni ottanta in generale non ha lasciato indenni i Dragonforce.
Anche solo dalla copertina, macchine volanti, chitarre-blaster al neon, fuga da un’esplosione, i colori del logo e le griglie rosacee sullo sfondo (piccolo inciso, la rappresentazione fumettistica di Herman Li è veramente uguale alle peggiori facce “da assolo” di Jimmy Page). Tutto richiama l’iconografia e la cultura pop ottantiana.
Il video promozionale di “Heart Demolition”, tra polaroid, primi videogiochi Sega, il tipo di televisione, insomma, guardare per credere, è la prova lampante di queste ispirazioni.



Herman Li non smette mai né di dimostrare il suo potere da funambolico “shredder” né di ricordarci le sue origini asiatiche: questo è il caso di “Last Dragonborn”, inno alle tradizioni cinesi e a varie leggende riguardanti la mitologia asiatica. La canzone è un crescendo, inizia lenta e maestosa, poi quasi marziale, sbocciando poi in epico ritornello, da incidere su pergamene millenarie, pregne di saggezza e filosofia allegorica/metaforica cinese.
Alla fine “Last Dragonborn” è un midtempo, aperto e chiuso da strumenti e suoni tipici.

Extreme Power Metal” si conclude con “Remembrance Day”, canzone dedicata a l’omonimo giorno in cui si ricordano i caduti inglesi nel primo conflitto mondiale, celebrato nel giorno in cui nel 1918 si è concluso, l’11 novembre. La canzone parla del guerriero moderno, con un’accezione epico-gloriosa, conoscendo la storia personalmente non mi sembra il modo più giusto di parlare dell’argomento, ma non è questa la sede di parlare delle mie idee pacifiste, qui si parla di musica.
Remembrance Day” sboccia in un ritornello melodico, forse anche troppo, ma rende bene l’idea del ”ci vedremo tutti in paradiso e ci divertiremo un sacco, però prima bisogna guadagnarselo”

Se avete apprezzato anche i precedenti dischi sappiate che: si è diverso da “Reaching Into Infinity”, principalmente nel modo di scrivere e concepire i brani, ma sicuramente è una evoluzione, non involuzione; di estremo c’è solo la (ahimè) consueta esagerazione tecnica di Li e il richiamo agli anni ottanta, poi è non è che ci siano tanti elementi da poterlo definire “power metal estremo”. Nonostante ciò è un disco che mi sento comunque di consigliare.
Recensione a cura di Carlo Masoni

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 28 set 2019 alle 15:56

:)

Inserito il 27 set 2019 alle 11:20

Ave Graz, sempre presente come lettore, a volte pigro come commentatore (ahahah) ;)

Inserito il 27 set 2019 alle 00:39

ludwig! che piacere rivederti! :)

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