Copertina 6,5

Info

Genere:Gothic / Dark
Anno di uscita:2019
Durata:45 min.
Etichetta:Century Media Records

Tracklist

  1. ANIMA NERA
  2. SWORD OF ANGER
  3. RECKLESS
  4. LAYERS OF TIME
  5. APOCALYPSE
  6. NOW OR NEVER
  7. UNDER THE SURFACE
  8. VENEFICIUM
  9. THE END IS ALL I CAN SEE
  10. SAVE ME
  11. BLACK ANIMA

Line up

  • Marco Coti Zelati: bass, keyboards
  • Cristina Scabbia: vocals
  • Andrea Ferro: vocals
  • Diego Cavallotti: guitars
  • Richard Meiz: drums

Voto medio utenti

Io i meneghini Lacuna Coil li conosco artisticamente fin dal primo ep omonimo, che li ha fatti conoscere al popolo metal tanto tempo fa.
Poi li ho abbandonati di recente, anche se dal vivo hanno ancora una forza dirompente, e gli do atto che sono una band che é riuscita a far breccia oltreoceano, cosa non da poco.

Ora ecco il ritorno, dopo il buon “Delirium” ed é un album che come al solito dividerà i fan, perché il disco strizza l’occhio sia al pubblico americano sia a quello europeo.
L’opener che sembra più un’introduzione lunga “Anima nera” é solcata da beats electro, rumorismi e la voce della Scabbia che volteggia sul brano.
Il secondo “Swords of anger” parte con il growl profondo e possente di Andrea Ferro e beats metalcore con chitarroni compressi.
Ma l’apertura modern goth é serrata da un mid tempo, con la voce dei due singer ad interagire con il basso che pulsa e la batteria possente; la melodia é presente nel chorus e l’elettronica fa capolino.

Ecco con “Reckless” sembra che la band voglia rivolgersi ad un pubblico oltre il metal come ormai fa di consueto, brano compresso, forse troppo, dove la singer milanese fa un chorus un pochino troppo plasticoso e poppeggiante.
Layers of time” é un discreto brano; modern goth che strizza l’occhietto a sonorità metalcore che qui in Europa non hanno radici; chitarre compresse e che non graffiano ma il cantato della Scabbia alza di molto la media del brano e la band é quadrata e recupera il pathos sul finale.



Now or never”, anche questo brano dal piglio moderno sfrutta le mode del momento in termini metal sul suolo americano.
Sinceramente non mi piace; brano che sfrutta la moda metalcore con breakdown, riff stoppati e la voce rappata di Andrea Ferro che mi rende basito; salvo solo due cose, il solo e l’intervento vocale della Scabbia.
Veneficium” é un grande brano goth metal dalla spinta moderna ma che recupera pathos e indole metal.
Mid tempo con il singer meneghino che usa tonalità pulite sporcate e il chorus femminile con aperture in growl ben fatte; brano oscuro, melanconico e perversamente gotico, con le chitarre e le tastiere che fanno da tessuto al brano ed un solo da brivido.
Save me”, brano che di metal ha una patina, potente, perché la produzione amplifica il tutto ed é bombastica; brano che fa vedere ancora di più la carica americaneggiante della band milanese, con un chorus che però ti entra in testa.
La titletrack viaggia sul filo dell’oscurità venata d’elettronica, con la sola Scabbia a reggere il tutto con maestria con qualche breve intervento maschile.
Il brano é granitico, pesante e pervaso di inquietudine, con il growl del buon Ferro che entra di prepotenza, e la voce della singer alta e piena nel chorus.

In ultima analisi, disco che strizza l’occhio alle classifiche e al pubblico americano, ed i seguaci di MTV; non é che sia un male, solo che la cosiddetta anima nera che la band sbandiera nel titolo é a mio giudizio una patina oscura, un album non male, ma a volte troppo in cerca di rincorrere le mode.

Recensione a cura di Matteo Mapelli

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Inserito il 14 ott 2019 alle 11:26

Spray Shit!!!!

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