E sono dieci, senza contare i 2 Ep (Hammer Smashed Face e Worm Infested) e il fantastico "Live Cannibalism", dieci album che vanno a coronare la mitica carriera iniziata 16 anni fa con "Eaten back to life", carriera che li ha visti diventare la band estrema con più vendite al mondo, sorpassando addirittura il grandissimo e meritatissimo traguardo del milione di copie.
Allora, conosciamo tutti la band proveniente da Buffalo, l'addio di Jack Owen sinceramente ci aveva intimorito un pò, la mancanza di un membro che tanto aveva dato alla causa CC scrivendo pezzi che ancora oggi riecheggiano nella nostra mente, ma questo timore subito svanisce all'ascolto dell'album più incazzato della già violenta discografia dei Cannibal Corpse... Avete letto bene, la creazione più moustrosamente rabbiosa della band, un esempio chiarissimo di come il Brutal/Death può essere spaventoso e travolgente, ed il sostituto ex Origin Jeremy Turner non dà modo di provare nostalgie dovute alla mancanza dell'ex lead guitar.
Dal mediocre "The Bleeding" è stata un'escalation di terrore e potenza allo stato puro, molti scettici non credevano fosse possibile dopo l'abbandono di Barnes, ma la band con l'ingresso della malcapitata ugola di "Corpsegrinder" ha trovato un'innata capacità demolitiva, fino a questo immenso disco, un album tiratissimo, a livelli tecnici come sempre enormi (Webster prima o poi diventerà pazzo n.d.a.), riff tagliati e taglienti di un impatto incredibile.
"Kill" non è solo l'ottima produzione di una band che non ha mai patteggiato con evoluzioni (spesso ignobili involuzioni n.d.a.) e cambi di stile, ma l'eccelsa riconferma di un nome che ha dato al death metal per primo brutalità e violenza come nessuno mai ha osato fare.
I tredici pezzi contenuti nel full lenght sono a dir poco distruttivi, l'ottima produzione, davvero impeccabile ad opera di Erik Rutan, aiuta a completare lo splendore dell'album, partendo da "Time to kill is now", che va a prolungare la cerchia dei brani pieni di carica e accecati dall'odio, continuando con "Make them suffer" perla dell'album, "Five nails through your neck", "Discipline of revenge" con cui avrete una sicura dimostrazione di quanto detto.
Peccato ahimè per la copertina, speranzoso di vederne una macabra alla pari dell'album e differente dalla sobria e pressochè nulla interpretazione grafica già rivista in Gore Obsessed.
Time to buy is now!!