Questa band americana, tiene i piedi in due epoche per quanto riguarda la proposta musicale.
Un piede ancorato al metal estremo ottantiano, non senza qualche riferimento classico, il secondo piantato nel black metal della seconda ondata anni 90.
Secondo disco per questi irriducibili difensori dell’estremismo sonoro senza fronzoli ma con sano gusto per l’horror.
L’intro “
The welcoming flames of oblivion”, é inquietante con quelle note di piano e il tappeto di tastiere e orchestrazioni di sottofondo, effetti sonori in bella mostra per dare un quadro sonoro lugubre e malefico.
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Accused sorceress”, ci apre la strada con malignità in questa cavalcata thrash/black metal con un chiaro riferimento ai
Mercyful Fate.
Si sente l’influenza del gruppo danese in certi riff e atmosfere gustosamente sulfuree, il doppio cantato screaming/growl é pieno e feroce, e lo screaming é ad opera di una gentil signorina; il solo finale armonizzato conclude il tutto.
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Four beast before the throne”, é una cavalcata estrema dai riffing serrati, si sente l’influenza thrashy nel brano e le voci sono ben mixate a rendere il tutto maligno e senza salvezza alcuna.
Ci sono anche cambi di tempo più cadenzati, ma che non fanno diminuire l’atmosfera inquietante; il solo di puro heavy sembra da manuale.
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The divine butcheress”, é doom metal pesante, ossianico e con un che di malsano nell’incedere di chitarra e basso.
Il brano ha anche delle sfuriate in blast beats per movimentare il tutto, le chitarre hanno un piglio arcigno e le voci aggrediscono all’unisono.
“
Betrothed of the wicked”, é una cavalcata thrash/black con parti cadenzate e gran lavoro di basso, il tutto sorretto da riffing horrorifici e inserimenti di tastiere.
Il metal in questione è di scuola ottantiana, estremo, feroce con un pizzico di black metal.
“
Nachtober necromancy”, viene introdotta da un arpeggio heavy classico in odor di zolfo; brano dalla partenza lenta, con melodie classiche di chitarra e malignità estreme.
Le tastiere in sottofondo contribuiscono a rendere horror il climax del brano, sul finale prende quota in modo cadenzato e feroce.
Un gran bel disco, che risente molto del primo periodo del metal estremo, un album che è pervaso di atmosfere horror e grandi aperture al metal classico.
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