Album di debutto per i Phaze I, band nata dai fratelli Potvin, già nei Lyzanxia, e Dirk Verbeuren, già negli Scarve e nei Soilwork. L’obiettivo è quello di creare un ibrido eccitante tra il metal moderno di bands come Strapping Young Lad e l’assalto estremo di black e death metal.
Il sound creato è certamente invitante e l’amalgama creato è tutt’altro che disprezzabile, con parti davvero brutali mischiate a melodia “silicea”, con voce filtrata e produzione ottima e mixaggio ad opera di Peter In De Betou, uno che di suono potente se ne intende visto che ha lavorato con Marduk e Rammstein.
Quello che più mi colpisce dell’ascolto di pezzi come “Stench Of Their Flesh” è il loro suonare moderni eppure classici. Cioè non si ha mai la sensazione che la modernità dei suoni possa prevalere sul background tipicamente classico, sia esso black, death o thrash, dei tre musicisti. Mi verrebbe da definirla una modernità “europea”, contrapposta all’esasperata modernità “americana”, dove gli schemi vengono completamente stravolti.
Ed in effetti l’assalto è tipicamente legato a certi stilemi più europei, in stile At The Gates o Emperor, e pezzi come “Screams Of Dying Dog” e “Going To Exist” sono devastanti quando vanno in accelerazione.
Il disco consta di 8 canzoni per 40 minuti, decisamente il giusto, vario, dinamico, insomma un piccolo gioiello. C’è tutto quello che si può desiderare da un disco metal e ciò che manca siamo sicuri che la band potrà regalarcelo in un prossimo futuro.
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