Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2014
Durata:42 min.
Etichetta:Steamhammer / SPV

Tracklist

  1. HYMN TO THE STEEL
  2. STEELCRUSHER
  3. METAL RULES TONIGHT
  4. INTO HELL
  5. WE ARE THE PEOPLE
  6. BURNING THE ROAD
  7. IRONBOUND
  8. UNHOLY ART
  9. SATANIC LUST
  10. LIAR
  11. DAMNATION ARISE
  12. HEADING FOR WAR
  13. IN THE NAME OF THE FALLEN

Line up

  • Yakir Shochat: vocals
  • Arie Aranovich: guitars
  • Guy Ben David: guitars
  • Elad Manor: bass
  • Maayan Henik: drums

Voto medio utenti

Israeliani incazzati come tedeschi? Beh, fa un po' sorridere però è così.
Gli Hammercult sono infatti la band vincitrice della Wacken Metal Battle 2011 che ha sbaragliato la concorrenza proponendo un thrash metal dai forti connotati teutonici, aggiudicandosi così un deal con la Sonic Attack Records che li ha portati al disco di debutto e ora la SPV pubblica questo nuovo Steelcrusher. Thrash metal dicevamo, nonostante sia indubbia l'influenza di formazioni come Kreator e Destruction, il sound del combo di Tel Aviv non disdegna richiami a cose più recenti (Machine Head, Lamb of God), più melodiche e, in alcuni casi "core".

Non temete però, questi ragazzi viaggiano spediti e tra accelerazioni, mosh, riff graffianti e cori di supporto à la Gama Bomb e si fanno ascoltare con piacere, solo rimane una sensazione, come se cercassero di picchiare duro ma senza quella rabbia selvaggia, quell'istinto incendiario che anima le formazioni sopra citate. Non me ne vogliano gli Hammercult, sono bravi e mentre si ascolta il disco ci si ritrova a fare air-drum o a mimare gli assoli ricchi di gusto e davvero ben eseguiti ma, forse per gli inserti canterecci con una voce ruvida ma piatta, oppure per la tanta melodia, insomma, forse per tutto questo finiscono per non prendere una direzione precisa. Né crudi, veloci e violenti, né moderni, catchy e semplici, posizionandosi nel mezzo, in un limbo in cui non è facile spiccare.
Canzoni degne di nota ce ne sono (Into Hell, Ironbound, Satanic Lust, Damnation Arise) e se sono stati premiati con un contratto dopo diverse esibizioni live, il loro impatto dal vivo dovrebbe essere garantito, anche in virtù di buone abilità tecniche.

Per ora sono una buona band, con buone possibilità e ottima come support act, per diventare grandi occorre però una marcia in più, vedremo.

Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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