Copertina 9

Info

Anno di uscita:2006
Durata:non disponibile
Etichetta:Roadrunner
Distribuzione:Universal

Tracklist

  1. NUMBERED DAYS
  2. SELF REVOLUTION
  3. FIXATION ON THE DARKNESS
  4. MY LAST SERENADE
  5. LIFE TO LIFELESS
  6. JUST BARELY BREATHING
  7. TO THE SONS OF MAN
  8. TEMPLE FROM THE WITHIN
  9. THE ELEMENT OF ONE
  10. VIDE INFRA
  11. WITHOUT A NAME
  12. RISE INSIDE

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

In occasione dei venticinque anni di storia della Roadrunner, la label olandese/americana si è presa la briga di ristampare alcuni vecchi album del proprio catalogo: in questo caso il disco in questione non è poi così datato, essendo uscito solamente nella primavera del 2002, ma “Alive or Just Breathing” degli americani Killswitch Engage è uno di quei lavori che merita sempre una rinnovata attenzione da parte del pubblico. Ristampato per l’occasione con l’aggiunta di un bonus cd, comprendente rarità, demo, qualche video e delle tracce inedite, interessante ma in ogni caso sorvolabile, si tratta del secondo lavoro della band proveniente da Boston che dopo il debutto omonimo ha trovato il successo proprio con “Alive…” e, una volta ascoltatolo, non si stenta a crederlo! Un cd davvero sublime, bilanciato perfettamente tra aggressione, brutalità, melodia e rabbia, il tutto incastonato in canzoni letteralmente stupefacenti, trascinanti, entusiasmanti, che danno la carica, che ti esplodono in testa, insomma un disco che incarna a perfezione lo spirito del “metal” in senso stretto. E ribellione e rabbia sono i termini che più si addicono al cantato di Jesse David Leach, un vero mostro di espressività che diventa triste e malinconica, ma sempre livida di odio, nelle parti in cui le clean vocals la fanno da padrone, che sono assolutamente incredibili dal punto di vista del songwriting.
Inutile citare un brano in particolare, ogni pezzo è storia a sé, ognuno sarebbe meritevole di essere un singolo, non c’è una flessione, un calo, una banalità, niente di tutto questo, “Alive or just Breathing” prosegue la sua marcia spedito come un treno fino all’ultimo dei 45 minuti che lo compongono, un perfetto mix tra thrash, hardcore, una spruzzata di death (alcuni riff sembrano strappati al debutto omonimo dei Deicide), melodia e inquietitudine che purtroppo sono state interrotte dopo questo capolavoro a causa del cambio di cantante che a partire dal successivo “The End of Heartache”ha purtroppo rovinato quell’alchimia speciale che si era creata. Imprescindibile.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 03 lug 2010 alle 09:38

Ma perchè qui da me non passa che Riccardo Fogli o qualche altro autore Italiano blasonato, in cerca di due soldi per pagare l'ICI? Cazzo...

Inserito il 30 apr 2008 alle 20:34

energia allo stato puro!

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