Prima ancora della musica, ci pensa il nome, il font del logo e l’impostazione grafica della copertina a farvi intuire la proposta offerta dai brasiliani
Apokalyptic Raids.
Se ancora vi fosse rimasto qualche dubbio, un rapido sguardo ad alcuni titoli della loro discografia dovrebbe eliminarli del tutto:
“Only death is real…”, “The return of satnic rites” odorano di totale devozione alla band di Tom G. Warrior e alle sonorità estreme dei primi anni 80.
Poteva dunque
“The pentagram” discostarsi da oltre venti anni di dogma assoluto e gettarsi anima e corpo nell’eresia? La risposta ce la dà l’’opener
“Necromaniac is back”, il terzetto continua ad esser fedele a sé stesso ed alla propria missione di perpetuare ai giovani virgulti metallici il messaggio contenuto nella furiosa musica primigenia creata, inventata da
Hellhammer/Celtic Frost, Bathory e Venom.Otto tracce per poco più di trentacinque minuti, ed il piatto è pronto per esser servito. La già citata opener, la successiva
“Satan laughs”, “The ghost of the hammer” gli episodi più felici del disco che, scontato, non è il massimo dell’originalità e che nella sua globalità risulta divertente da ascoltare.
Da segnalare la conclusiva e lunga “
The story of Pope Joan”, la cui parte iniziale si discosta dal mood generale di “
The pentagram” le cui armoniche sono più accostabili allo speed metal tedesco dei primi anni 80.
In ogni caso, complimenti agli
Apokalyptic Raids per la costanza e la determinazione nel proseguire lungo questo cammino in cui la passione viene prima di tutto.
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