Terzo e ultimo capitolo della trilogia dei
Blood Eagle, la partenza è col botto con chitarre dissonanti e blast beats.
Mid tempo con grattate e riffing compressi e serrati, il singer da una prova vocale cavernosa e moderna del genere senza per questo annacquare la formula.
“
Worship the wolf”, è un mid tempo che sarebbe potuto piacere agli
Entombed dell’era di mezzo.
Le chitarre sono serrate e il growl profondo con interventi in screaming, con incursioni di voce pulita filtrata e squarci in blast beat.
“
Wall of hate”, è un bulldozer sonoro con blast beats, riff serrati e veloce come un proiettile sonoro.
C’è un’urgenza hc all’interno, ma fusa con la voglia della band di proporre death scandinavo riletto in chiave moderna senza per questo deviare troppo dal percorso sonoro.
Una buona conclusione, per un buon antipasto nell'attesa del full che farà veramente capire le intenzioni dei nostri, ma per ora va bene così.
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