Atroce, Grind, Oltranzista, Ruvido, Antimusicale, Paranoico, Horror, Oltremodo pesante, Bestiale, Ignorante (nel senso di grezzo), Chirurgico, Narcotico, Ostico, Sanguinario, Estremo, Bastardo, Lapidario, Esplicito, Enorme, Deflagrante. Ecco come si potrebbe definire questo ‘Frozen Corpse Stuffed With Dope’ dei grinder Agoraphobic Nosebleed…per capire la cattiveria e l’atteggiamento di base di questo combo, vi dico che nel platter sono presenti ben 38 (!) songs (tra cui la cover di ‘Hang The Pope’ dei seminali Nuclear Assault di Dan Linker & Co.) per una durata totale di poco più di 33 minuti. Cattiveria allo stato brado, malignità tinta rosso sangue, scenari apocalittici, fango e marciume ovunque, potenza controllata, lucido e criminale assalto frontale, “take no prisoner attitude” senza fronzoli e senza troppe menate di sorta: devastazione acida e scarnificante, punto e basta…poco importa se al posto di un batterista umano c’è una drum machine che spara mitragliate su mitragliate ad una velocità pazzesca o se la melodia è tutto fuorché presente. Meno male che esistono ancora bands del genere, capaci di spolverare ed innovare nel 2002 il Grind Core (ascoltate l’unico, ma pesantissimo episodio, della Techno Industrial abbestia ‘Hungry Homeless Handjob’, per comprendere che il Grind Core non è solo musica, ma più una concezione globale del concetto musicale), genere forse troppo lasciato nel dimenticatoio delle cose usate. Album agghiacciante, ai limiti della sopportazione umana (attenzione però, questa non è musica casuale!) e per questo consigliassimo a chiunque abbia voglia di farsi fondere i padiglioni auricolari mantenendo un sorriso blasfemo sul volto. Ah dimenticavo…la label? Relapse Records. Naturalmente.
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