Suoni duri e spessi quelli che costruiscono i Sickhead in "Abuse" secondo lavoro alla lunga distanza per il combo tutto italiano. I Sickhead fanno confluire massiccie dosi di rabbia in un'impatto che coniuga la foga post thrash dei Sepultura periodo "Chaos Ad" a strappi hardcore, con ritmiche serrate, riff macinati dalle due asce in causa ed un voce che non disdegna di cadere nelle piu' oscure paludi post-grind. Già dall'iniziale "You Are In A Box" si è colti dalla violenza del suono, reso soprattutto dalla batteria molto sostenuta e tutto il proseguire del disco non cede di un millimetro in pesantezza ed aggressività; ecco "Red" ad immergerci nell'incubo post-thrash creato dai Machine Head, seguita da "Faster Than Violence", in cui ritrovare l'impatto hardcore degli ultimi Sepultura. La recitativa "Abuse", (CCCP meets Max Cavalera?), spezza per un momento il ritmo, salvo poi riprendere l'assalto con "Circle" e la conclusiva "Blind Drop Down". I Sickehad volevano sfogare il proprio odio verso questo mondo che non va, questo si sente nota per nota e da questo punto di vista "Abuse" rappresenta un obbiettivo centrato. Meno lo è il lato artistico del progetto, pesante e carico quanto si vuole ma, duole dirlo, poco ispirato per risultare del tutto convincente.
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