Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2019
Durata:22 min.
Etichetta:Loud n'Proud Records

Tracklist

  1. L’IMPERDONABILE
  2. MASCHERE
  3. PRIMO ISTINTO
  4. LE VIRGOLE DEL TEMPO

Line up

  • Alessandro Parigi: vocals
  • David Carretti: drums
  • Massimiliano Dionigi: bass
  • Antonello Collini: guitars
  • Lapo Martini: keyboards

Voto medio utenti

Non è la prima volta che gli Juglans Regia fanno capolino da queste parti, anzi sono stati apprezzati e sostenuti sin da "Prisma", il loro primo E.P. uscito, dopo alcuni demo, nel 2002.
Purtroppo, dopo l'esordio sulla lunga distanza "Visioni Parallele" (2008) era calato il silenzio sulla formazione di Sesto Fiorentino (FI), finchè un po' a sorpresa, li ritroviamo ora in attività (con la stessa line-up che incise proprio il già citato "Prisma"), in gran spolvero e alle prese con un nuovo E.P., quattro canzoni che sotto il titolo "Memorie Dal Presente" ci riconsegnano una band che per il suo "nuovo presente" si rifà direttamente al proprio passato, a quel riuscito blend di Metal e Rock Progressive, Metal Classico, New Wave e cantato in italiano, che li contraddistingue sin dagli inizi.
Un indirizzo musicale ben rappresentato già dall'opener "L’Imperdonabile", con quell'incalzare di tastiera e chitarra e l'approccio vocale, teatrale e sinuoso di Alessandro Parigi, sempre alle prese di liriche mai banali. Va invece riconosciuto a "Maschere" il compito di dare voce all'anima più Heavy degli Juglans Regia (quella che forse risale alla prima incarnazione come Raising Fear), ritmicamente feroce, impreziosita da elaborati ceselli da parte di tutti i musicisti e da un chorus avvolgente, grazie anche ad una resa sonora, curata presso gli FP Recording Studio da Freddy Delirio (tastierista dei Death SS), piuttosto energica e poco laccata. La seguente "Primo Istinto" finisce invece per prediligere toni più melodici e inizialmente acustici, anche qui mai banali e con l'ennesima ottima prova d'assieme, la stessa che gli Juglans Regia replicano sulla conclusiva "Le Virgole Del Tempo" un brano impetuoso che non può essere ignorato, nel suo sapere unire squarci strumentali, poesia, passione e tanta qualità.

E che ora gli Juglans Regia non aspettino altre undici anni per farsi risentire.



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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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