Alle volte mi domando come si possa comporre, produrre e commercializzare delle cagate immonde come questo " The Precautionary Principle " dei Monsterworks. Un combo al quarto full lenght, oltre a due mini di inizio carriera, formato da musicisti neozelandesi ed inglesi, che rappresentano quanto di più ignobile e anacronistico possibile all'interno del music biz attuale. Il quartetto riesce nel non facile compito di mischiare quasi tutto lo scibile del mondo metallico; troviamo vocalizzi alla Rob Halford, alternati alla teatralità consumata di King Diamond, riffoni classic metal mesciati a bordate thrash e death, un drumming che sovente si macchia di Norvegia ( risultando veramente fuori contesto... ). Si passa dal metal tout court dell'opener " M-Theory ", al semi grind di " Out Of Control " per arrivare alle soglie dell'epic metal con " Triumph ", in una girandola stilistica senza capo né coda. Il tutto unito con sommaria precisione, appesantito ulteriormente da una produzione ridicola: sembra di ascoltare un vinile degli anni 80, con chitarre bassissime, piatti della batteria impastati, basso praticamente inesistente, voce a schiacciare il tutto. Insomma, un vero aborto in musica, uno di quei dischi da usare come sottobicchiere in birreria, oppure come freesbee nelle calde giornate estive oramai alle porte. State lontani da questo " The Precautionary Principle ", me ne sarete grati.
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