Nefarious Dusk - The Wanderer Of The Cold North

Copertina 8

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2019
Durata:56 min.
Etichetta:Purity Through Fire

Tracklist

  1. HODBARROW
  2. MILLOM PT. 1
  3. HELVELLYN PT. 1
  4. HELVELLYN PT. 2
  5. SWINSIDE STONE CIRCLE
  6. HELVELLYN PT. 3
  7. HELVELLYN PT. 4
  8. DOLL TOR
  9. DUDDON ESTUARY
  10. MILLOM PT. 2

Line up

  • Azrael: guitars, synths, vocals
  • Dominus: guitars, bass, vocals
  • Fog: drums

Voto medio utenti

L'album d'esordio degli inglesi Nefarious Dusk, preceduto l'anno scorso dall'EP "Cold Shadows Over Transylvania", è un lavoro fortemente legato al Black Metal norvegese dei primi anni '90.
Il suo ascolto, infatti, ci rivela, con grande facilità, i suoi numerosi riferimenti alle opere di Burzum e Darkthrone così come un uso delle tastiere che, in più di una occasione, rimanda a "Dark Medieval Times", immortale primo album degli, oggi, ridicoli Satyricon.
Un lavoro nostalgico?
Certamente.
Tuttavia sarebbe sbagliato credere di essere al cospetto di una mera operazione di imitazione, magari assolutamente priva di spunti originali o di declinazioni personali.
"The Wanderer Of The Cold North", al contrario, ha una sua precisa identità, probabilmente dettata dalla terra di origine del gruppo e dal suo essere un album dedicato alla contea di Cumbria, e, di sicuro, una sua validità dettate dall'abilità dei Nefarious Dusk di inserire, nell'amalgama sonora, inflessioni depressive (ascoltate con attenzione la meravigliosa "Doll Tor"), accenni epici e aperture melodiche che tutte assieme conferiscono all'intero album diverse sfaccettature ed una profondità espressiva tutt'altro che scontata o facile da trasformare in musica.
L'ascolto di "The Wanderer Of The Cold North", la cui durata di avvicina all'ora, scorre via veloce e gelido, lasciando sulla nostra pelle una sorta di brina ghiacciata che le note tristi, e dannatamente lancinanti, non fanno altro che rendere dolorosa nella sua micidiale morsa invernale che ci ricorda, mentre la nostra mente vaga tra le canzoni, come fuori dalle nostre finestre il freddo sia in agguato e la notte pronta ad avvolgere ogni cosa.
I Nefarious Dusk non sono sicuramente un gruppo innovativo, e, sinceramente la cosa non ci interessa minimamente, tuttavia la loro capacità di creare atmosfera, atmosfera spesso da pelle d'oca, è indiscutibile così come la loro abilità di scrivere pezzi "semplici", sorretti da poche note e poche variazioni, ma incredibilmente efficaci nel loro fascino sofferente, è una qualità che li eleva al di sopra della media di tutti coloro i quali si dedicano a quello che una volta era, e forse sarebbe dovuto sempre rimanere, il Black Metal.
Come mi è capitato di scrivere spesso ultimamente, il 2019 è stato un anno d'oro per la musica estrema, e per il Black in particolare, quindi se vi dico che "The Wanderer Of The Cold North" è, senza dubbi, uno dei migliori esempi di album "old style", dovete immaginare che il suo ascolto vi darà davvero brividi di nero piacere e, ancora una volta, vi riconcilierà con la natura che vi circonda e con l'immensa forza evocativa che essa è in grado di suscitare.
Proprio come riesce a fare la poesia del metallo nero, quello sentito nel proprio cuore e nella propria anima.
Quello dei Nafarious Dusk per intenderci.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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