La sconfinata costellazione dell’AOR, già da un po’, tornata a “brillare” (assieme a tante altre galassie musicali “tradizionali”) anche nelle priorità del “business” discografico, dimostra di saper ancora riservare piccole “sorprese” e poco importa se in realtà non si tratta di giovani astri nascenti, pronti a sbaragliare la concorrenza con l’esuberanza delle nuove generazioni.
Jimi Anderson è, infatti, un provetto cantante scozzese, poco noto ai più eppure in “giro” fin dagli anni ottanta (prima con Sahara, The Hardline e poi con le cover band Legends of AOR e A Foreigners Journey), artefice con l’attuale monicker Jimi Anderson Group di “Longtime comin'” (2017) e oggi protagonista insieme ai suoi pards di questo secondo “I belong”, un gradevole dischetto di puro rock adulto “classico”, edificato sugli immarcescibili dogmi espressivi di Journey, Survivor, REO Speedwagon e Night Ranger.
Nulla di particolarmente “eclatante” se vogliamo, e tuttavia sono convinto che chi ama questi suoni non potrà che apprezzare la forza comunicativa che trasmette la voce cristallina di Jimi e bearsi di questa manciata di belle canzoni, capaci di districarsi sapientemente fra situazioni ficcanti e immediate e circostanze maggiormente languide e meditate.
Tra i momenti più gustosi dell’albo si segnalano senz’altro la guizzante opener “Brave new world”, “Holdin’ on to the night”, con il suo andamento arioso ed emozionale, la Journey-iana “If all I need is you” e poi ancora la ballata “Until then”, gli anthems “Wonderful Tokyo nights” e "Fearless warrior” e la bluesy “I wanna go round again”, ma in fondo è un po’ tutto il programma a offrire motivi di onorevole soddisfazione cardio-uditiva, a patto che non ci si aspetti sensazioni particolarmente destabilizzanti o imprevedibili.
“I belong” è dunque un lavoro competente e genuino, che conferma il Jimi Anderson Group tra i validi rappresentanti del genere, di quelli che difficilmente vedremo ambire al ruolo di “primi della classe” e che ciononostante meritano rispetto e considerazione.