Il ritorno degli Skinless è proprio una buona notizia, anche se la nuova formazione ha perso lo storico leader Sherwood Webber, che ebbi la fortuna di intervistare già nel lontano Settembre del 2001, ai tempi del grandioso “Foreshadowing Our Demise”, disco incredibile, successore dell’eccellente debutto “Progression Towards Evil” edito nel 1998. Poi venne il tempo di un cambio radicale, o quasi, nel sound della band, con “From Sacrifice To Survival”, nel 2003, il quale ridefiniva i canoni della loro brutalità, rendendola più fruibile e per questo più micidiale, anche grazie alle aperture hardcore che all’epoca sembravano impazzare tra i gruppi estremi, con la differenza che pochi gruppi avevano, ed hanno, la classe e la bravura degli Skinless.
Il nuovo “Trample The Weak, Hurdle The Dead” torna al passato, con un attacco crudo, brutale, devastante, con un sound gonfio, tracotante nella sua superbia, groovy fino al midollo, un caterpillar che spazza via qualsiasi cosa si trovi sulla propria strada. Gli Skinless lasciano poco spazio all’immaginazione, già l’opener “Overlord”, dopo pochi secondi, si scatena in un assalto furibondo, il quale viene esaltato da parti più cadenzate, sublimate da un drumming possente, talvolta quadrato, che sottolinea ogni singola nota, rendendola una bomba che ti esplode nelle orecchie. A metà del secondo pezzo “A Unilateral Disgust” ci stiamo già masturbando, e soffriamo di ejaculatio precox, perché non riusciamo a resistere a tanto godimento, al godimento del Death Metal suonato con passione e convinzione, con modernità e tradizione, di quello che ti prende alle budella e te le fa salire su per l’esofago.
Gli Skinless, a differenza del precedente disco, non vogliono stupire con effetti speciali, solo darci una severa lezione di American Brutal Death Metal, musica dai riffs roboanti, dalle vocals abrasive e profonde come gli abissi più oscuri dell’inferno, dall’intensità mozzafiato, un disco estenuante per le nostre capacità intellettive. I quasi quattro minuti di “Spoils Of The Sycophant” ci dicono cosa è il Death Metal, come se stessimo sfogliando una fantomatica enciclopedia del metal estremo. “Endvisioned” è un magma sonoro incandescente che ribolle furioso, una colata di metallo estremo direttamente giù nelle nostre viscere, fino a dilaniarci. Il disco si chiude con la cover dei Black Sabbath “Wicked World”, resa brutale e personale pur senza rinunciare al classico riff Iommiano.
Cosa altro si può dure dopo una lezione di brutalità simile? Non resta che contemplare lo scenario di devastazione, standosene seduti sul cumulo di macerie che questo “Trample The Weak, Hurdle The Dead” si lascia dietro. Gli Skinless sono tornati, e sono sempre la stessa macchina da guerra, sin dal 1998 garanzia di Death Metal con le iniziali maiuscole.
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