Tornano a scorrere copiose le “lacrime di rabbia” dei fratelli Jansson, a diciotto mesi dalla pubblicazione dell'interessante debut album “Still Alive”. Nel frattempo il singer Bjorn è entrato in pianta stabile nei fenomenali Beyond Twilight, ripercorrendo le orme del cantante che più ha influenzato la sua formazione musicale, il talentuoso Jorn Lande. Questo nuovo impegno di Bjorn non ha comunque influenzato in alcun modo la genesi del secondo capitolo della storia dei Tears of Anger, che hanno trascorso l'ultimo anno impegnati in diversi progetti: il drummer Daniel Flores ha suonato sull'ultimo studio album dei nostrani Secret Sphere, ed insieme al chitarrista Benny Jansson ha collaborato al progetto Xsavior di Goran Edman. Le dodici nuove canzoni dei Tears of Anger evidenziano una discreta maturazione nel songwriting: come gi era capitato in occasione di Still Alive”, la band svedese si destreggia con buoni risultati tra Power Metal, Progressive e Hard Rock, plasmando composizioni sempre dirette ed incisive (con una durata media di quattro minuti per brano), influenzate in maniera marcata dalle sonorità di Ark e Conception e dai dischi solisti dello stesso Lande. Il risultato complessivo non di eguale caratura, ma sicuramente positivo: i Tears of Anger colpiscono nel segno con brani particolari quali “Sell My Soul” e “Live Those Dreams”, mettendo in mostra una tecnica strumentale impeccabile, abbinando a strutture piuttosto articolate refrain e cori notevolmente immediati (“I Hate You”, "Light Up My Fuse"). “In the Shadows” si rivela un disco decisamente riuscito, in cui si può apprezzare la crescita di una band che ha tutte le carte in regola per diventare una delle migliori della scena. Complimenti, Tears of Anger!
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