Copertina 8

Info

Anno di uscita:2019
Durata:51 min.
Etichetta:Art Of Melody Music / Burning Minds Music Group

Tracklist

  1. MEMORIES
  2. ANYTHING (WITHOUT YOUR MUSIC)
  3. FOOLIN' MYSELF
  4. RAIN OVER ME
  5. LIFE IS A LOTTERY
  6. EDGE OF THE BLADE
  7. HUNGRY FOR LOVE
  8. GREY
  9. INVISIBLE TO ME
  10. WE ARE STILL STANDING
  11. MY WAY

Line up

  • Andrea "Zanna" Zanini: vocals, keyboards
  • Valerio "Valle" Franchi: vocals, rhythm guitar
  • Daniele "Daniel" Carra: guitar
  • Cesare "Cece" Fioriti: bass
  • Umberto "Gali" Gialdi: drums
  • Michele Luppi: special guest on backing vocals

Voto medio utenti

Cosa c’è di meglio di un valoroso gruppo di hard melodico pilotato da un eccellente cantante?
La risposta è semplice … un valoroso gruppo di hard melodico pilotato da due eccellenti cantanti.
Apriamo la disamina di questa ennesima sorpresa targata Art Of Melody Music / Burning Minds Music Group, con una sorta di “Catalanata" (qualcuno magari ricorda le celebri “perle di saggezza” che Massimo Catalano, musicista, trombettista e “filosofo”, elargiva a "Quelli della notte" …) utile a rilevare una delle peculiarità principali dei Blade Cisco, e cioè la presenza in line-up di due ottimi vocalist (Andrea "Zanna" Zanini, voce principale e pregevole tastierista e Valerio "Valle" Franchi, che svolge con profitto anche il ruolo di chitarrista ritmico), capaci di alternarsi e integrarsi al microfono in maniera davvero emozionante e produttiva, aggiungendo a un songwriting sempre ispirato e intenso, quel “valore aggiunto” in grado di condurre “Edge of the blade” dritto tra le perle musicali del 2019.
Coordinato dalla produzione (in condivisione con il gruppo stesso), dal mixaggio e dalla masterizzazione di Michele Luppi (uno che di fonazione modulata se ne intende parecchio, è stato anche membro della band per tre anni e qui contribuisce pure ai cori in veste di special guest), il disco è un serbatoio di forza espressiva costellata di luci e colori, edificata sui nobili insegnamenti di Journey, Night Ranger, Kansas, Styx, Damn Yankees e Touch e tuttavia ben distante da sterili esercizi d’emulazione.
La dilatazione del suono, certi suoi piccoli sviluppi in senso progressivo e il raffinato gusto armonico delle composizioni rendono l’opera molto di più di una semplicistica contemplazione del passato e per rendersene conto è sufficiente affidarsi ai chiaroscuri di “Memories”, magici e avvolgenti.
Qualora rimanga qualche dubbio sulla qualità della proposta, ecco arrivare un autentico gioiello in note dal titolo “Anything (Without your music)”, scintillante nella sua lucida coreografia tra hard, AOR e pomp, le disinvolte mutazioni soniche di “Foolin' myself” e il magnetismo notturno di “Rain over me”, tre brani che distinguono (anche per una spiccata cultura di “genere”) i Blade Cisco dai tanti emuli che affollano il settore, non di rado tanto abili quanto “freddi” e superficiali.
Life is a lottery” è un prototipo di malinconico techno-AOR di grande suggestione emotiva (mi ha ricordato qualcosa dei The Ladder), la title-track continua l’operazione di soggiogamento con le medesime armi di seduzione (leggermente innervate), mentre con “Hungry for love” le atmosfere, accese da un riff incalzante e da un refrain a “presa rapida”, si fanno ancor più cinematografiche e ottantiane, ma senza l’ombra di fastidiosi manierismi.
Ogni fan della melodia non potrà poi che capitolare di fronte all’imperioso crescendo passionale di “Grey” (grande prova di Zanini) e se “Invisible to me” è nuovamente perfetta per fungere da ipotetico sottofondo a una meditazione solitaria sotto le luci di Brooklyn, “We are atill standing” incorpora senso di rivalsa e dinamismo in un clima sonoro che con l’acustico epilogo “My way” diventa leggiadro e vagamente Westcoast-iano, ponendo un prezioso sigillo su un programma da consumare dall’inizio alla fine.
Sottolineando altresì la prestazione di Daniele "Daniel" Carra, chitarra solista di notevole sensibilità e il supporto costante dell’affiatata sezione ritmica Fioriti / Gialdi, non mi resta che assegnare ai Blade Cisco un ruolo da brillante rivelazione della scena melodica internazionale, ancora una volta “fieramente” italiana.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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