Copertina 6

Info

Genere:Compilation
Anno di uscita:2019
Durata:43 min.
Etichetta:Disorder Recordings

Tracklist

  1. BOUND
  2. SPIRITS DESCEND
  3. SLOW REFRAIN
  4. WHEN THE SUN HITS (SLOWDIVE COVER)
  5. PUSH THE SKY AWAY (NICK CAVE COVER)
  6. SOMETHING IN THE WAY (NIRVANA COVER)

Line up

  • James Benson: vocals, guitars
  • Jeff Wilson: bass, guitars, synth, vocals

Voto medio utenti

All'inizio di questo 2019 avevo recensito il debutto degli statunitensi Chrome Waves, l'ottimo "A Grief Observed", perciò mi sono stupito quando è arrivato in redazione il promo "The Cold Light of Despair": un secondo disco in così poco tempo?
In realtà, dopo aver fatto i compiti a casa come ogni buon appassionato dovrebbe fare, ho scoperto che il nuovo lavoro dei nostri in realtà consta di 3 tracce nuove e 3 cover, un'operazione che -a dirla tutta- fatico a comprendere se non dal punto di vista meramente commerciale.
Breve flashback:
i Chrome Waves sono un progetto nato per volontà di ex membri di Wolvhammer e Nachtmystium ma oggi la lineup fissa è ridotta ai soli Jeff Wilson e James Benson che si avvalgono della collaborazione in sede live di Dustin Boltjes alla batteria e di Micah Leonetti al basso.

Ma veniamo ai 43 minuti del nuovo prodotto dunque: "When the sun hits" (cover degli Slowdive), "Push the sky away" (cover di Nick Cave) e "Something in the way" (cover dei Nirvana) sono reinterpretate secondo lo stile decadente e vicino agli stilemi depressive dei nostri nulla di più nulla di meno mentre assai più interessanti sono le tre tracce nuove.
Seppure "Bound" fosse già uscita in veste di singolo, ho trovato una vena ancora più intimista sia in questo brano che negli altri due "Spirits Descend" e "Slow Refrain". I suoni sono eterei e dilatati e le scream vocals sono soffuse, come a sottolineare una pena distante e sopita.
Le partiture acustiche, gli intermezzi di piano ed un ampio uso di parti vocali pulite costituiscono il tessuto principale delle canzoni, le quali paiono riversare sottovoce sugli ascoltatori la parte più intima e nascosta dei Chrome Waves.
Il voto -sufficiente ma non di più- deriva proprio da questo: la qualità ottima degli inediti meritava di essere inclusa in un nuovo disco e non inserita in una specie di compilation con delle cover di cui onestamente non riesco a cogliere il significato se non, probabilmente, di essere pezzi amati dalla band.
Per un successore all'altezza del debutto il pubblico è disposto ad attendere ed anzi l'attesa amplificherà il piacere di un secondo full length con tutti i crismi.

Chrome Waves - "Spirits Descend"



Recensione a cura di Alessandro Zaina

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