Innanzi tutto, due premesse:
1) Provo una grande stima istintiva per chi ha il coraggio di unire
rock e lingua italiana, un connubio temerario e raramente davvero efficace.
2) Curare il proprio debutto discografico anche sotto il profilo della veste grafica è segno d’intelligenza e sensibilità, e predispone positivamente l’astante ad affrontare il lavoro di una
band emergente, fatalmente impantanata nelle sabbie mobili del costipato
underground contemporaneo.
Alla luce di siffatte considerazioni non posso che accogliere con benevola curiosità l’esordio dei
Sommossa, formazione veneta che mutuando la suggestiva opera pittorica di
Bruno Gripari (“
Rinascite”), affida ai testi dell’albo l’osservazione di una società incapace di fermarsi a riflettere e in cui la vera “sommossa” è proprio rappresentata dal cercare di invertire tale tendenza, impegnandosi in prima persona a non cedere all’apatia e, in qualche modo, a migliorare il mondo in cui si vive.
Alla prova dei fatti “
Autentica” è un discreto esempio di
alternative destinato agli estimatori di Malfunk, Ritmo Tribale e Afterhours (ma anche quelli di certi Litfiba potrebbero trovare motivi d’interesse nell’opera), ben pilotato dalla voce densa e scura di
Diego Bizzaro, dotata di rilevanti capacità interpretative.
Dall’altra parte è anche necessario rilevare un’eccessiva diluizione e reiterazione dei temi sonori proposti, in un clima che sembra specchiarsi fin troppo nel melodramma, rischiando di “soffocare” un ascolto comunque complessivamente abbastanza intrigante.
In questo contesto, il programma parte in maniera piuttosto convincente con le intense “
Spietata”, “
La danza del titubante”, “
Putiferio”, con la più distesa e liquida “
Magia” e con le pulsazioni di “
Se un Dio esistesse” e “
Parto decisamente sfiancante”, per poi perdere un pizzico di messa a fuoco e recuperarla veramente solo nella magnetica “
Saremo di nuovo io e te” e nell’epilogo “
Un pettirosso da combattimento”, in cui le scorie
dark-wave trovano una fascinosa collocazione.
Pur promettenti e forti di molte delle peculiarità necessarie per essere apprezzati dai cultori del genere, sono convinto che eliminare qualche piccola ridondanza espressiva e rendere la propria proposta maggiormente varia, agile e “ariosa” potrebbe rappresentare per i
Sommossa un’opportunità di miglioramento … non mi rimane che attendere gli sviluppi e verificare se tale ipotesi potrà avere in futuro delle conferme.
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