Secondo album per il terzetto americano
Sentient Horror, americani che per il suono e per l’attitudine sembrano svedesi. Chiaramente nel 2019 non è difficile replicare un determinato suono o un modo di comporre, ma sono convinto che i
Sentient Horror abbiano imparato a farlo bene. Infatti in “Death Metal Svedese”, quel “Svedese” non è solo il paese d’appartenenza ma -ormai - una definizione di death metal a sè stante. Praticamente un’altro genere. In pratica, secondo me, non serve più essere nativi di Stoccolma o Ludvika per poter rientrare in questa, sebbene futile, definizione.
Mi correggo, i
Sentient Horror non sono un terzetto, il batterista, tale
Sean Meyers, non è ufficialmente nel gruppo, ma poco importa. Sean, e vorrei iniziare da lui le lodi, fa un ottimo lavoro di batteria: funzionale ma fantasioso, non fa assoli ipertecnici, ma mena.
Morbid Realms ci regala schegge di Death Metal micidiali come “
Loss Of Existence” o la seguente “
Black Wings Of Delirium”. Non mancano brani più rallentati come la title-track, forse tra i brani più deboli del disco, ma che sicuramente spettina qualsiasi canzoncina-deathcorina-modernina uscita negli ultimi 15 anni almeno.
Certamente i
Sentient Horror non inventano nulla, anzi, come ho già detto se mai emulano un determinato stile, ma sicuramente lo fanno in maniera quanto meno buona. Disco consigliatissimo se siete de “Oggi che hai mangiato a colazione?” “Nulla di che, Like An Everflowing Stream”. Se invece rispondeste tipo “We figha, Suicide Silence, sono la cosa più pesante del mondo” allora non meritate questo gran disco.
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