Il tempo sembra essersi fermato per i redivivi
Trail Of Dead (perdonatemi se “snellisco” il monicker). È grazie all’interessamento della sempre attenta
InsideOut Music che il duo formato da
Jason Reece e
Conrad Keely ha potuto dare un seguito all’ottimo
“IX” uscito nell’ormai lontano 2014.
Dopo l’introduttiva e cinematografica
“The Opening Crescendo”, sono gli echi di Seattle a farla da padrone, con evidenti riferimenti alternative/grunge (
“All Who Wander”, la titletrack) che faranno la gioia di tanti nostalgici dei primi Anni Novanta.
Episodi più propriamente pop/mainstream come
“Don’t Look Down” o
“Children Of The Sky” si alternano poi a tracce sperimentali e progressive (
“Gone” rievoca i No-Man, mentre
“Who Haunts The Haunter” ha qualcosa dei Joy Division), prima di una convincente suite conclusiva che spazia dal quasi-disimpegno melodico (
“Gravity”) al post-rock strumentale di stampo floydiano (
“Though The Sunlit Door”).
Un disco che scorre davvero bene.
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