Copertina 6

Info

Anno di uscita:2020
Durata:47 min.
Etichetta:AOR Heaven

Tracklist

  1. TOUCHING YOU EVERY DAY
  2. I’VE NEVER BEEN ALONE (WITH A GIRL LIKE YOU BEFORE)
  3. ALL BECAUSE OF YOU
  4. TOGETHER AS ONE TONIGHT
  5. VULNERABLE MAN
  6. FALLING THROUGH THE FLAMES
  7. BODY AND MIND
  8. LUCKY GIRL
  9. YOU SEE SMOKE WHEN I SEE FIRE
  10. EVERY TIME I LOOK AT YOU

Line up

  • Robert Fenning: lead vocals
  • Alex Markham: guitars
  • Adam Carruthers: guitars
  • Dominic Swords: bass
  • Chris Smurthwaite: keyboards
  • Michael Levy: drums

Voto medio utenti

Gli inglesi Shaft Of Steel giungono al debut ‘Steel Heartbeat’ su AOR Heaven, una label specializzata in HardRock melodico.
Pur amando questo genere, credo di essere abbastanza obiettivo nel dire che troppo spesso escono prodotti ineccepibili dal punto di vista tecnico/esecutivo ma privi di mordente, privi cioè di quel qualcosa che faccia emergere il disco stesso dal grande calderone del Metal melodico, e questo è il caso della band inglese in questione.
Il lavoro è prodotto e suonato bene, addirittura ci sono backing vocals su tutte le tracks da parte del musicista e produttore Dennis Ward ( ex bass player dei Pink Cream 69 e vocalist dei Firewind), che ha pure masterizzato il disco, e gli amanti del genrere troveranno di che compiacersi
Ma quanti di loro saranno poi invogliati a schiacciare nuovamente il tasto play?
intendo, ci sono dischi AOR senza tempo che si ascoltano sempre con piacere ma dubito che "Steel Heartbeat" rientri in questo ambito, nonostante la prova esecutiva dei Nostri sia ineccepibile.
Forse il problema principale è che il disco non è assimilabile al primo ascolto - nonostante il genere "leggero" - e ciò poichè ci sono non pochi sconfinamenti nel prog sopratutto nelle parti di chitarra e anche le vocals non riescono a catturarmi pienamente.
La produzione è patinata, le chitarre non graffiano mai e le keyboards arricchiscono la resa finale, su tutto abbiamo un songwriting buono ma senza eccedere in nulla, non troverete highlights in questo disco, le canzoni sono tutte sulla stessa linea d'onda di un onesto e mellifluo AOR , ineccepibile tecnicamente ma nulla più.
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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