Of Jupiter And Moons, per quelle due/tre volte che lo ascoltai quando uscì nel 2018, mi piacque molto, fresco, melodico, divertente, orecchiabile, ma non eccessivamente melenso. Quella era la linea da mantenere.
Viridian infatti esaspera la maggior parte di queste caratteristiche, nella maggioranza delle canzoni almeno.
L’album parte con “
Mission Impossible”, una canzone da discoteca. Troppa elettronica da fastidio, soprattutto se accompagnata da voci campionate che ripetono il nome della canzone. Ciò che salva questa e altre canzoni è l’intreccio delle tre voci di
Michele,
Alessia e
Marco. Questa della triplice voce è una scelta azzeccata, perchè riesce quanto meno ad intrattenere e interessare.
Proseguiamo con quella che probabilmente è la miglior canzone dell’album, “
I Am The Fire”, con melodie meno banali del solito. “
I Am The Fire” non a caso è anche il singolo: singolo che stavolta riesce a presentare bene l’album, o almeno quello che in teoria dovrebbe essere.
Il quinto disco dei
Temperance prosegue con canzoni tra l’anonimo (“
Cult Of Misery”, "
Nanook"), il dimenticabile (“
Gaia”,”
Veridian”) e il pop (“
Scent Of Dye”).
Fino ad arrivare ad una canzone che definirei “creazionista”, “
Catch The Dream”, un’allegra accozzaglia di cori, nel quale ognuno canta una linea vocale e un testo o un coretto
insieme agli altri. Esperimento interessante direbbero alcuni, Felicità e Libertà direbbero altri, io invece dico che sembra la sigla di un cartone Disney.
Non mi sento di dargli insufficiente, anche perchè è ben prodotto, tutto sommato ha dei bei suoni, ottime performance di tutti, il disco scorre bene, ma molte canzoni sono veramente, come potreibdirlo, "piene di vuoto" potrebbe essere la definizione giusta.
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