Copertina 8

Info

Anno di uscita:2020
Durata:49 min.
Etichetta:Listenable Records

Tracklist

  1. TORDYVEL
  2. SATURNALIA TEMPLE
  3. GRAVITY
  4. ELYZIAN FIELDS
  5. BETWEEN THE WORLDS
  6. BITTER TASTE
  7. OANNES
  8. ALPHA DRAKONIS

Line up

  • Tommie: guitar, vocals
  • Peter: bass
  • Kennet: drums

Voto medio utenti

I doomsters svedesi Saturnalia Temple ci avevano già impressionato molto favorevolmente con i primi due album, "Aion of Drakon" (2011) e "To the Other" (2015), per la loro moderna rilettura del dogma sabbathiano contaminato da attitudine psichedelica ed atmosfere tetre e sludgy. Adesso tornano in pista con il terzo lavoro, per Listenable, ed è sicuramente una sorta di consacrazione per questo gruppo. Un vero totem di malignità ossianica, oscurità orrorifica e ritualistica, psichedelia tossica, applicata ad ossessive strutture doom imbastardite da rigurgiti sludge, noise, drone.
Monumentale l'accoppiata iniziale "Saturnalia temple / Gravity", dove sembra di sentire una jam dopata tra gli Sleep ed i Sons of Otis. Psycho-doom all'ennesima potenza, cadenze cimiteriali e vocals ferali rigonfie di echi, lentezza sinistra ed assoli spaziali, fumi narcotici da drug-party. Il trio scandinavo riesce a risultare estremo senza eccedere nei toni, giocando su una matura visione heavy dove l'ascoltatore viene trascinato in un gorgo sonoro ipnotico, magnetico, sedativo, corredato da visioni allucinatorie che provengono dal lato oscuro dell'esistenza.
"Elyzian fields" è ancora più minimalista, al confine con il drone-doom, dove un riff reiterato ed ossessivo si sposa con il rauco declamare di Tommie Eriksson (ex-Nocturnal Rites, ex-Therion) che pare provenire da abissi di tenebra infernale. "Between the worlds" aggiunge alla miscela del carburante noise-sperimentale (compare anche il lugubre suono di una viola) e se la prima parte del brano risulterà indigesta a molti, poi si entra in un marcio trip stoner-cosmic-doom dagli evidenti intenti ritualistici e mesmerici dalla presa sempre più avvolgente e stordente. Traccia forse un pò troppo estesa, ma comunque di buona efficacia.
"Bitter taste" è la canzone più stonerizzata, groove doomy e chitarra che ricama limpide note space, in contrasto con la parte vocale che sembra provenire da una dimensione completamente allucinata. "Oannes" è sostanzialmente un horror-rock pesantemente contaminato dal noise e dallo sludge, che procede implacabile ed immutabile nella sua atmosfera drogata ed ipnotica, mentre la conclusiva "Alpha Drakonis" è uno strumentale drone costituito da vibrazioni sonore noise.
Disco non facile e non per tutti. I Saturnalia Temple sono un gruppo trasversale a molti stili di nicchia, tutt'altro che immediati ed epidermici, che richiedono una immersione completa ed un abbandono totale al loro sound lento, funereo, acido e disturbante. Ma proprio queste loro caratteristiche di osticità da conquistare, li rendono originali e slegati da schemi classici ormai troppo abusati. Una grande band underground assolutamente da conoscere ed apprezzare per tutti gli amanti del doom meno ortodosso e scontato.

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