Con "
Traktat", settimo album della carriera,
Karg conclude la trilogia iniziata con "
Weltenasche" nel 2016 e proseguita poi con "
Dornenvögel" nel 2018.
La band è, come noto, il progetto solista di
J.J. (
V. Wahntraum) singer degli
Harakiri for the sky, utilizzato per dare sfogo al suo mal di vivere, voce al suo animo tormentato dalla depressione e tentativo di decomprimere l'enorme carico di sofferenza che lo lacera.
Il nuovo disco è stato scritto realmente "on the road" poichè, dopo l'inizio dei lavori ed aver subito un improvviso, potente attacco depressivo che secondo i medici avrebbe potuto lasciare strascichi per molti mesi,
J.J. ha deciso di mettersi in viaggio fuggendo o tentando di farlo dal male che lo attanagliava.
L'uomo
Karg scriveva mentre il suo mondo gli crollava intorno.
Per questo "
Traktat" è -se possibile- ancora più personale e vicino al cuore dell'artista rispetto ai dischi che lo hanno preceduto: perchè in esso ha riversato gli alti e bassi, i rumori ed i silenzi del suo dramma interiore.
Questo sforzo enorme di
Karg non poteva essere limitato nel tempo ed infatti, come consuetudine, le 8 tracce hanno un running time complessivo di oltre 77 minuti: un ascolto di spessore,ne convengo, ma che ripaga ampiamente in termini emozionali.
Musicalmente non andiamo molto distanti dai precedenti dischi: un miscuglio di black atmosferico, shoegaze e post rock che però risulta irresistibile per il tocco personale e profondamente intimista che la band vi profonde a piene mani. Lunghe parti acustiche si intervallano a sfuriate improvvise, ringhi strazianti e tetri galleggiano su tappeti di synth, partiture di archi e intermezzi folk, tutto concorre a far sperimentare i picchi emotivi, gli abissi di paura, i rari momenti di tregua che l'autore sta provando.
"
Morte, dov'è la tua pace?", "
Tutto ciò che potevamo dare", "
Anno senza estate" ("
Jahr Ohne Sommer", "
Tod, Wo Bleibt Dein Frieden?", "
Alles Was Wir Geben Mussten") solo per citare qualche esempio: le liriche nell'arte di
Karg sono importati quanto la musica nell'esplorare il vasto spettro delle sensazioni umane.
"
Traktat" racchiude un immane campionario dal quale attingere: pesantezza, disperazione, speranza, abbandono, dolcezza, rabbia; è lo stato d'animo con il quale si approccia il disco che farà vibrare il proprio esser in un senso o nell'altro.
J.J. non scrive musica per compiacersi o per "bullarsi" di quanto è bravo, al contrario mostra palesemente il piacere di condividere il suo viaggio forse sperando che il carico distribuito risulti meno gravoso.
In qualunque modo lo si guardi, uno degli album più emotivamente coinvolgenti che mi sia capitato di ascoltare.
Karg - "
Traktat" (full album)
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