Ok, ok. Non è mica un segreto. Al Blue Oyster Bar (cit. Carey Mahoney).
I brani inclusi su "
Cult Classic" erano già dei classici nel 1994, a ventisette anni di distanza dai primi passi dei
Blue Öyster Cult, figuriamoci ora che di anni ne sono passati più di cinquanta, con la formazione newyorkese ancora in attività, seppur con i soli
Eric Bloom e
Donald Roeser della line-up originale a guidare il quintetto oggi, e non intenzionata a tirare i remi in barca e prossimi ad un nuovo album di inediti per la
Frontiers Music, che come antipasto ha pubblicato il Live Album "Hard Rock Live Cleveland 2014" ma anche questa raccolta, che viene ripresentata con un restyling grafico e soprattutto, rimasterizzata, della resa sonora.
"
Cult Classic" è stata l'uscita numero dodici per i
Blue Öyster Cult, e li vedeva andare a riprendere alcuni dei loro brani più famosi (una trovata che anche oggi va parecchio di moda), non per niente come opener troviamo proprio quello che è il loro pezzo più conosciuto: "
(Don't Fear) The Reaper" (presente anche in una versione karaoke), tratto da "Agents of Fortune" (1976).
La tracklist si compone di in totale di quattordici canzoni, e sempre da "Agents of Fortune" troviamo anche "
E.T.I. (Extraterrestrial Intelligence)", poi, partendo dal loro omonimo esordio del 1972, fanno capolino "
This Ain't the Summer of Love" e "
Cities on Flame with Rock 'n' Roll", la sola "
O.D.'d on Life Itself" da "Tyranny and Mutation" (1973), ben quattro episodi da "Secret Treaties" ('74): "
M.E. 262", "
Flaming Telepaths", "
Harvester of Eyes" e "
Astronomy", ecco anche la strumentale "
Buck's Boogie", fino ad allora incisa solo in versione live (la troviamo sul loro primo disco dal vivo, "On Your Feet or on Your Knees" del '75), mentre da "Spectres" ('77) ecco l'immancabile "
Godzilla" (pure questa in due versioni) e infine da "Fire of Unknown Origin" (1981) viene recuperata la sola "
Burning for You".
Detto ancora che proprio da quest'ultimo disco avrei voluto riascoltare anche l'intensa e sempre stupenda "Veteran of the Psychic Wars", non posso che confermare come questo album resti un bel compendio della proposta musicale dei
Blue Öyster Cult. Allora come adesso. E in futuro.
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