Brutal Death metal proveniente da New York questo dei Revenance, band giovane e piena di voglia di fare, come dimostrano le 10 tracce di questo “Omen Of Tragedy”.
Quello che maggiormente colpisce del sound della band, oltre agli accenni hardcore del sound, e oltre alla padronanza tecnica, che rimanda a bands come Dying Fetus e Misery Index, è la profondità del sound, estremamente basso, cadenzato, gutturale, rallentato, con improvvise accelerazioni.
Insomma il sound sembra una spirale che si avvolge su se stessa, un sound che implode più che esplodere, non diretto, ma estremamente articolato.
A ciò si aggiunge il growling molto profondo del singer, un po’ monotono a dire la verità, e la situazione non migliora quando va in screaming grind, tuttavia però forse è la scelta adeguata a questo tipo di sound.
Le canzoni sono tutte di buona fattura, la brutalità non manca, “Catharcyst” sembra una versione rallentata dei Brodequin, ed è ottimo l’assolo finale della titletrack, mentre “Zombie Death Horde” a dispetto della sua brevità non è veloce, ma ha tuttavia una struttura movimentata dove il batterista fa un po’ il funambolo.
L’ultima traccia dura ben 17 minuti, con un lunghissimo intermezzo “notturno”.
L’unico neo di questo dico è la poca varietà della proposta, ma se cercate death metal brutale e misantropico, questo disco fa proprio al caso vostro.
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