Primo vagito musicale degli americani
Blood Spore, questo EP autoprodotto
"Fungal Warfare Upon All Life" è un coacervo di death metal oscuro e primordiale che incorpora al suo interno diversi elementi doom. In soli tre brani la band mette insieme 25 minuti di musica orientata perlopiù al downtempo e ad un rifferama cadenzato che induce a scapocciare al ritmo di chitarre sulfuree che non nascondono un certo amore per formazioni quali
Incantation,
Cruciamentum o
Grave Miasma. Non mancano nemmeno i momenti più tirati in cui le canzoni assumono un'attitudine più in your face che in certi frangenti ricorda vagamente i
Dead Congregation, in una bilancata alternanza tra parti cadenzate ed altre più feroci. E' comunque la vena oscura e lenta ad avere il sopravvento in questo "Fungal Warfare Upon All Life", di cui l'opener "Hostile Fruiting Bodies" e "Cede To The Saprophyte" si segnalano come gli episodi meglio riusciti, mentre la lunga (ben 9 minuti e mezzo) "Apex Colony" con i suoi tempi funerei ed insistiti è il pezzo che mostra più il fianco in termini di songwriting.
I Blood Spore con questa opera prima riescono a trasmettere la passione e l'amore per il death metal che li anima e ci consegnano anche dei pezzi che, al netto di qualche miglioria nella stesura che va apportata, tutto sommato scorrono via lisci senza particolari intoppi. La strada per diventare grandi è tuttavia ancora molto lunga.
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