Copertina 7,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2020
Durata:66 min.
Etichetta:Rockshots Records

Tracklist

  1. PRECARIOUSNESS
  2. NOTHINGNESS (IT’S EVERYONE’S FATE)
  3. THE BRONZE AGE
  4. TRY TO PUT IN PIT THE FEAR
  5. TO EVERY CHEST
  6. JUST IN MY HEART THE BLAME
  7. I’LL ADD MORE
  8. MY PILLORY
  9. LAST WEEP
  10. PSALM 13 (TELL ME)
  11. ECHO
  12. ONE REASON

Line up

  • Enzo Donnarumma: vocals
  • Marty Friedman: guitars
  • Kobi Farhi: vocals
  • Ralf Scheepers: vocals
  • Mark Zonder: drums
  • Gary Wehrkamp: guitars
  • Brian Ashland: vocals
  • Nicholas Leptos: vocals
  • Derek Corzine: guitars
  • Amulyn Braught Corzine: vocals
  • David Brown: keyboards
  • Alessandro Battini: keyboards
  • Maria Londino: vocals
  • Francesco Romeggini: guitars
  • Mr. Jack: vocals
  • Claudia Coticelli: vocals
  • Clara People: vocals
  • Philip Bynoe: bass

Voto medio utenti

È un graditissimo ritorno quello di Enzo Donnarumma e del suo Glory Ensemble. La trilogia iniziata nel 2015 con “In The Name Of The Father”, trova il suo epilogo nel qui presente “In The Name Of The World Spirit”, album alle mie orecchie superiore al precedente “In The Name Of The Son” anche se probabilmente meno originale rispetto al sopraccitato esordio.

Un primo e deciso passo in eventi va rilevato in termini di produzione, cristallina dalla prima all’ultima nota, e discorso simile si può fare per tutte le composizioni, estremamente curate sia nella forma che nella sostanza.

Le sonorità rimangono ancorate a un solido power/prog metal di stampo sinfonico che in alcuni episodi rievoca gli Angra post-Matos (“The Bronze Age”, “Just In My Heart The Blame”, “Last Weep”) e che ha nelle atmosfere oriental un motivo di interesse ulteriore (“Try To Put…”, “My Pillory”).

Ancora una volta gli ospiti giocano un ruolo fondamentale e impreziosiscono i brani più propriamente teatrali e cinematografici come “I’ll Add More” o la lunga “Psalm 13”, dal piglio marcatamente rock-operistico. Le canzoni più dirette e lineari (penso a “Echo” o alla maideniana “One Reason”) completano un lavoro riuscito che non deluderà gli estimatori dell’artista nostrano.

Recensione a cura di Gabriele Marangoni

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