Gloosh è la nuova one-man band del polistrumentista siberiano
George Gabrielyan, meglio conosciuto come
“Foltath” e già ampiamente visto all’opera con
Frozenwoods e
Eoront. Questa nuova gelida creatura è l’ennesimo inno alla bellezza della natura estrema e selvaggia che fa della Siberia una delle zone più suggestive, pericolose e ammalianti della terra … Il termine Gloosh vuol dire proprio “natura selvaggia” e i sei pezzi che compongono questo
“Timewheel” altro non sono che sei affreschi in musica delle sconfinate sensazioni che questo selvaggio panorama ci può dare. A tal proposito lo stesso
Foltath “consiglia” di visitare la sua pagina instagram per vedere, capire ed entrare meglio negli spettacolari scenari naturali nei quale vive e dai quali si lascia ispirare per poter vivere un’esperienza unica e totale ascoltando l’album. Musicalmente parlando
“Timewheel” è un album che nei momenti più violenti (l’opener
“Vjkhr” e la seguente titletrack) può ricordare gli ucraini
Windswept per la loro innata capacità di sbatterci in mezzo a una tempesta di neve, ma
Gloosh è molto di più di un vento gelido che ci sferza il viso, è la capacità di riprodurre in musica le mille sensazioni della natura e la simbiosi con essa … Se vi piacciono le emozioni forti alternati a momenti di più rilassata riflessione, un brano come
“Clouds” saprà trasmettervi quelle sensazioni che cercavate da tempo … Non mancano qua e la delle suggestioni folk che contribuiscono ad arricchire ancor di più il sound, facendoci entrare ancor di più in contatto con l’ambiente naturalistico/storico/sociale. I lunghi pezzi che, opener a parte, superano abbondantemente i 7 minuti, hanno tutti una personalità unica e, pur distinguendosi per atmosfere, melodie ed incedere, riescono a costituire un unico blocco di ghiaccio facendo in modo che
“Timewheel” si presenti in tutta la sua grandezza e magniloquenza, l’ascolto della evocativa
“Groza” dovrebbe bastare a convincervi di questo … A corredo di cotanta bellezza la copertina di Taya Rostovtseva che, con il suo stile, mi ha ricordato il “Campo di grano con cipressi” di Vincent Van Gogh, è un altro plus che vi farà innamorare ancor di più di quest'opera d'arte … Suggestioni artistiche di una natura selvaggia …
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